Le navi da crociera cambiano rotta e per il 2025, secondo i programmi annunciati dall’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, nel porto di Porto Torres sono previsti tre soli approdi, contro i 94 di Olbia e 32 in rada su Alghero.

Dati provvisori in fase di consolidamento, ma sufficienti a far saltare dalla sedia il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, che  interviene in merito al calendario della stagione crocieristica. «Siamo molto delusi dal programma degli scali delle navi da crociera -ha dichiarato Mulas-. Il nord ovest viene penalizzato, anche se in rada ad Alghero sono previsti un buon numero di passaggi. Siamo delusi da una programmazione che ha palesemente lavorato per tenere fuori uno dei pochi scali sicuri per un traffico complesso come quello delle crociere».

Ormai accade da tempo. «Non si tiene conto delle caratteristiche e delle potenzialità degli scali, - aggiunge - creando danno a un intero territorio. Credo che sia stato passato il segno. Soprattutto per quanto concerne la sicurezza per le modalità con cui avvengono attracchi e sbarchi con scialuppe. Roba da terzo mondo».

Quanto programmato in Sardegna per il 2025 sulla distribuzione del numero di attracchi nei porti  dell’Isola, vede il porto del nord ovest penalizzato. Il primo cittadino si dichiara pronto a promuovere un'azione congiunta con i Comuni del nord ovest e il Tips «che, al nostro pari, continuano a essere presi in giro ed essere penalizzati».

E se il sindaco assicura sull’accordo con Alghero, a seguito di interlocuzioni con il collega Raimondo Cacciotto, con il quale ha condiviso l’idea di rilanciare Porto Torres come scalo strategico, Mulas sottolinea: «Anche il sindaco catalano e l’assessore alla Programmazione Enrico Daga, hanno preso atto del numero delle navi previste nel loro porto ma hanno ribadito il ruolo cruciale di quello di Porto Torres. Coraggiosamente e attirandosi molte critiche da parte di chi non ama il lavoro di squadra, hanno dichiarato che il porto più sicuro per gli attracchi e per una migliore distribuzione territoriale è Porto Torres e, soprattutto, perché si possa ambire a una crescita nell’offerta e quindi a un incremento degli attracchi futuri. Ma a qualcuno questo non piace e si preferisce la precarietà e l’insicurezza di attracchi, che con un po’ di mare, verranno dirottati altrove». 

Il piano sembra essere stato cambiato e il porto turritano si trova ad affrontare una stagione piuttosto povera di grandi navi d crociera. «Mi piacerebbe tanto capire – aggiunge Mulas - perché in alcuni scali, vengano disattese le regole minime di sicurezza. Ma questo non è il mio lavoro. Ma non finisce di certo qua. Abbiamo programmato degli incontri istituzionali per manifestare tutto il nostro disappunto perché non si ottiene un riscontro alle sempre belle parole spese per Porto Torres, puntualmente disattese. È incomprensibile come dove ci sia la disponibilità delle navi e l’intenzione di scalare sul nord ovest, chi è preposto a metterle in sicurezza, propende per l’insicurezza».

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