In ricordo di Daniele Giglio, morto nelle acque di Porto Palmas lo scorso 23 settembre a soli 27 anni. A lui, appassionato di apnea, è stato dedicato il 2° Trofeo Apnea Team Sassari tenutosi ieri nelle piscine di Lu Fangazzu a Sassari. Daniele era originario di Mogoro e si era trasferito nel capoluogo turritano per diventare autista dell’Atp e, nel frattempo, coltivare la sua passione per il mare e la pesca subacquea. Una persona di cui tutti, amici, conoscenti e colleghi, hanno rimarcato la dolcezza, l’allegria e la generosità.

Ai suoi genitori, Ireneo e Patrizia, e alla sorella Martina, i promotori della gara hanno consegnato una targa in memoria del loro parente scomparso. A loro volta questi hanno donato un’altra targa in cui li si ringrazia «per la passione e l’affetto con cui ricordate Daniele». Alla sinistra dell’oggetto si vede proprio l’immagine del ventisettenne sott’acqua, foto scattata nel 2024 nelle acque dell’Asinara. «Tutto questo ci aiuta a ricordarlo vivo», hanno riferito i genitori e la sorella. «Il bilancio della competizione di apnea dinamica indoor, valida per la qualificazione nazionale, è eccellente», aggiunge il presidente dell’Apnea Team Sassari Augusto Vannucci. «Hanno partecipato 14 società e ci sono state 135 partenze fatte da 113 atleti».

La gara includeva apneisti che appartengono alla terza, alla seconda e alla prima categoria fino all’élite che permette di gareggiare ai Nazionali. Diversi i risultati di rilievo, come quello di Simone Cappelletti, che ha vinto nella categoria esordienti ed è tra l’altro campione italiano in carica di seconda categoria di pesca in apnea, o di Deviola Monni, della Deep Blue Sardinia che ha nuotato sott’acqua con le bipinne per quasi 140 metri. O ancora Franco Villani della Apnea Team Sassari (monopinna) che ha vinto “percorrendo” 165 metri e Maurizio Marini (Deep Instinct Free Diving) che con le bipinne ha raggiunto i 186,50 metri.

«Daniele usava le pinne e proprio nel 2024 aveva raggiunto la prima categoria. Credo che quest’anno avrebbe potuto raggiungere l’élite», conclude Vannucci.

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