Sanità Sassari, sindacati in prefettura: «Esito negativo della procedura di raffreddamento»
Incontro in prefettura, Cgil, Cisl e Uil chiedono soluzioni urgenti e sottolineano le difficoltà del sistemaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Continua la fase critica della sanità sassarese. Nell’incontro di ieri in prefettura, in occasione della procedura di raffreddamento, e relativa ai lavoratori dei servizi, i sindacati Cgil-Cisl-Uil Confederali, con le federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs-Uil e UilTrasporti, hanno rimarcato le difficoltà del sistema chiedendo soluzioni urgenti.
Uno degli ostacoli, secondo le associazioni di categoria, è il rapporto con Areus, Aou e Asl1 che, scrivono, «tra loro non comunicano limitandosi a richiamare il proprio agire al mero rispetto di norme e procedure, peraltro tutte da verificare, senza mai osservare e/o valutare, se e quanto, il servizio richiesto all’appaltatore, possa rispondere agli interessi dei cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti».
Non meno complessa la relazione con le aziende appaltatrici, definite «spesso lontane dal vissuto quotidiano, e che evidenziano una profonda difficoltà organizzativa che si scarica su chi opera». E si fanno gli esempi degli addetti al servizio antincendio, riferiscono i sindacati, «costretti ad operare, in turni di 12 ore, in una centrale operativa priva di servizi igienici e quindi obbligati a espletare le loro funzioni nel bagno del bar del Santissima Annunziata».
Oppure gli «addetti al servizio di Pulizie impiegati dopo poche ore di corso di formazione, a trasportare campioni biologici da e verso la penisola, privi di specifiche indicazioni e lasciati a se stessi, con l’ansia di sapere quanto delicato sia il trasporto che stanno effettuando».
Segnalate anche le problematicità del servizio Cup o dei servizi «di portierato depotenziati dalla vigilanza armata, al solo scopo di ridurre i costi, proprio in nel momento di profonda esasperazione della cittadinanza». Per la triade e le federazioni di categoria è «indispensabile restituire alla piena responsabilità delle aziende del territorio, la completa e totale costruzione e gestione degli appalti ad alta intensità di mano d’opera», ridimensionando il ruolo della Ares. Esito negativo quindi ieri della procedura mentre il 12 febbraio ci sarà un nuovo appuntamento riguardante i lavoratori dell’ausiliariato.