Numerose le reazioni politiche al clamoroso arresto dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont, che al suo arrivo ad Alghero ha trovato ad attenderlo gli agenti della Polizia di frontiera che lo hanno preso in custodia e portato nel carcere di Bancali.

La prima arriva dal sindaco algherese Mario Conoci, proprio lui aveva invitato il leader indipendentista in città per partecipare a una manifestazione internazionale dedicata alla cultura e al folklore catalano.

Parla di episodio “gravissimo” il primo cittadino, “e il fatto che sia avvenuto ad Alghero è ancora più doloroso”. A proposito dell’evento, “andrà avanti con uno spirito ancora più rivendicativo, alla luce di questo atto politico. Come dicemmo nel 2017, il processo di autodeterminazione di un popolo non può essere represso con la forza e gestito per via giudiziaria”.

Puigdemont avrebbe dovuto incontrare anche il presidente del Consiglio regionale: "L'amicizia profonda che unisce in un legame fraterno, ed indissolubile la Sardegna e la città di Alghero particolarmente con la Catalogna mi porta ad invocare una soluzione politica della vicenda che veda salvaguardato il rispetto dell'autonomia quale principio costituzionalmente garantito e quale presupposto per la libera convivenza di identità e culture diverse, nell'ambito di un'Europa dei Popoli e delle Nazioni", afferma Michele Pais.

Un arresto che “rattrista e addolora l'intero popolo sardo”, commenta il presidente del Psd’Az Antonio Moro. “Mortifica la tradizione indipendentista e la storia centenaria del Partito Sardo d'Azione, da sempre alleato dei partiti e dei movimenti che si battono per l'autogoverno in Catalogna e nelle altre nazioni senza Stato".

Anche Matteo Salvini condanna l’episodio: "Non entro nel merito di vicende interne di altri stati, ma noi fatichiamo ad arrestare i delinquenti italiani e arrestiamo dei parlamentari di altri paesi”, afferma. “È curioso, visto che anche altri paesi come la Germania hanno detto di no all'estradizione perché si tratta di un reato politico. Spero che non sia l'Italia a farsi protagonista di giustizia o vendette su richiesta di altri paesi".

Una “gravissima ferita per lo stato di diritto italiano ed europeo” per il coordinatore regionale della Lega in Sardegna Eugenio Zoffili. “La giustizia spagnola ha condannato Carles Puigdemont sulla base di un reato - il reato di sedizione - che non esiste in nessun ordinamento democratico e che rappresenta un capo di accusa palesemente persecutorio e di natura strettamente politica”, afferma, ricordando che “il referendum del primo ottobre 2017 è stato deliberato da un organo legittimamente eletto, in piena coerenza con il mandato elettorale conferito dai cittadini catalani”. “Per questa ragione – aggiunge Zoffili - la Germania ha già negato l'estradizione in una circostanza analoga a quella che viviamo oggi. Lo stesso faccia la giustizia italiana”.

Anche il Partito dei Sardi esprime “sdegno” per l'arresto del presidente Puigdemont e chiama “all'immediato pronunciamento le istituzioni nazionali sarde e tutte le forze politiche democratiche che hanno a cuore la tutela dei diritti individuali, la tutela della libera espressione del pensiero, la condivisione dei principi di giustizia e libertà che animano la lotta politica per l'autodeterminazione dei popoli e la tutela delle legittime aspirazioni delle Nazioni senza Stato”.

Un commento arriva anche dai senatori del Pd Giovanni Marilotti e Roberto Rampi: "La notizia del fermo in aeroporto, ad Alghero, dell'Europarlamentare catalano Carles Puigdemont arriva come un fulmine a ciel sereno a infrangere il principio della libera circolazione dei rappresentanti dei cittadini. L'atto assunto dalla Polizia di frontiera italiana deve essere immediatamente oggetto di vaglio della magistratura, nell'auspicio che venga riconosciuto il diritto dell'ex presidente catalano a visitare liberamente i Paesi dell'Unione europea, nell'esercizio del suo mandato. Il fermo al suo arrivo in Sardegna, su invito del sindaco di Alghero, rappresenta anche una sorta di sgarbo istituzionale", affermano.

La deputata M5S algherese Paola Deiana ha scritto un post sul suo profilo Facebook: "L'ex presidente catalano Carles Puigdemont ha trascorso la notte nel carcere di Bancali, a Sassari, in seguito all'arresto su mandato internazionale avvenuto ieri sera all'arrivo all'aeroporto di Alghero. Come Gruppo M5S ci stiamo interessando alla vicenda per capire meglio e nel dettaglio come questo sia potuto accadere. Di certo, posso dire che siamo vicini all'eurodeputato in carica, al quale esprimiamo la nostra piena solidarietà".

Anche il Movimento Sardigna Libera ha manifestato la propria solidarietà al presidente catalano: “Ancora una volta - si legge in una nota - le ragioni della repressione degli stati nazionali hanno vinto sul diritto all’autodeterminazione dei popoli, diritto sancito e ribadito dall’Onu e dal Diritto internazionale. Libertà per Puigdemont e per tutti i prigionieri politici. Solidarietà con le lotte del popolo catalano per il diritto all’Indipendenza”.

(Unioneonline/L)

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