«Questi fatti non possono essere dimenticati perché scolpiti nella coscienza di tutti noi, a maggior ragione in una realtà che viviamo attualmente, dove un quarto delle nazioni sono in guerra. Ma dobbiamo fare di più perché, ancora oggi, non si è capito che l’unico valore aggiunto di questo percorso è la pace dei popoli e non la guerra che, invece, lascia solo morti tra i vinti e i vincitori».

Così il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas alla cerimonia organizzata e rinviata a questa mattina dal Lions Club Porto Torres, per commemorare il 21esimo anniversario della strage di Nassiriya, nella piazza dedicata ai caduti del 12 novembre 2003

In silenzio per ricordare i 12 carabinieri, i 5 sassarini e i due civile italiani, uccisi nell’adempimento del proprio dovere di pace fino al sacrificio della vita. 

«Da quel giorno altri lutti hanno colpito le nostre forze armate in missione all’estero», ha detto il cerimoniere del Lions club cittadino, Giuseppe Bazzoni, davanti alle autorità civili e militari, alle associazioni combattentistiche e d’arma e al primo cittadino.

Con questo ricordo si è aperta la cerimonia dell’anniversario dei 21 anni da quel funesto giorno quando avvenne l'attentato alla base Maestrale della città irachena. 

«Dobbiamo preoccuparci della realtà che stiamo vivendo, - ha detto Gianni Tamponi, presidente del Lions Club Porto Torres - perché si sta diffondendo una asocialità spaventosa, tra i giovani e tra gli adulti, e nelle città dove la malavita è molto presente si arriva ad eccessi che spaventano e che ci impongono una riflessione. Ognuno è responsabile nel suo piccolo di quello che succede, per questo non possiamo fare finta di niente».

Nella piazza Nassiriya, davanti al monumento, realizzato e donato alla città dall’artista indimenticato Video Anfossi, è stato deposto un ricordo floreale dal sindaco Mulas e dal presidente Lions, Tamponi. L’associazione si appresta a festeggiare i 60 anni di attività attraverso opere di decoro della stessa piazza.  

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