Falco pescatore sparito dai radar dell'Asinara: piano di nidificazione
Un piano da 321mila euro per la realizzazione di tre nuovi nidi artificiali
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Quasi sparito dai radar del Parco Nazionale dell’Asinara, il Falco pescatore fa parte di quelle specie di uccelli che fino agli anni ’80 nidificava sull’isola, mentre ormai è avvistato soltanto nei periodi di migrazione.
E nonostante il parco rappresenti un habitat ideale per gli uccelli, circa 147 specie tra stanziali e migratorie, alcuni esemplari sono diventati rari. Lo conferma uno studio approfondito condotto con l’ausilio dell’Osservatorio faunistico dell’Asinara, in zona Tumbarino, una delle più importanti stazioni di inanellamento degli uccelli migratori d’Italia attiva dal 1997.
Per questo motivo è stata stipulata una convenzione tra il parco dell’Asinara, il parco nazionale dell’arcipelago Toscano, il parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli e il parco naturale regionale di Porto Conte, per il progetto di incremento della popolazione nidificante di falco pescatore in Italia per il 2021-2023.
Si tratta di un piano che prevede l’impiego risorse pari a 321mila euro per la realizzazione di 3 nuovi nidi artificiali in Sardegna e 1 in Toscana in aree ritenute di grande rilevanza per la connettività interna della popolazione, considerato che durante l’estate del 2020 è stata accertata la presenza di una coppia riproduttiva di Falco pescatore sulle falesie antistanti di Porto Conte, mentre nel Parco del Maremma è stata osservata la prima riproduzione, che ha condotto alla costituzione di un piccolo nucleo nidificante.
Il progetto prevede anche il controllo e la manutenzione delle strutture esistenti, attività da eseguire presso i siti riproduttivi con monitoraggio mediante telecamere e osservazioni comportamentali al nido, oltre all’inanellamento e riletture, e infine il recupero e riabilitazione di eventuali esemplari in difficoltà.