Case abusive e cemento sulle coste, immobili costruiti senza alcuna autorizzazione sul litorale di Stintino, a due passi dalla splendida spiaggia La Pelosa.

Dopo 13 anni di battaglie legali e sforzi congiunti da parte delle autorità competenti, le villette abusive sono state demolite con le gru, un intervento richiesto dal Comune di Stintino. Nonostante il divieto di costruire entro 300 metri dalla battigia, nel novembre del 2009 erano state realizzate alcune abitazioni facenti parte del cantiere edilizio “Sos Appentados” mai portato a termine dopo le misure adottate dalla Procura di Sassari.

La costruzione fu messa sotto sequestro nel 2020 a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato che aveva accolto i ricorsi di alcuni privati. Una situazione irregolare, denunciata nel lontano 2010 anche dalla trasmissione televisiva "Striscia la notizia". Le casette abusive, situate a poca distanza dal mare in zone non edificabili, rappresentavano una minaccia per la salvaguardia del patrimonio ambientale.

«L'amministrazione comunale, insieme alle autorità competenti, ha lavorato instancabilmente per far rispettare le norme e i regolamenti che tutelano il territorio e l'ecosistema unici di Stintino», ha sottolineato la sindaca Rita Vallebella. Da qui l’invito dell’amministrazione ai cittadini stintinesi e ai visitatori del borgo turistico a continuare a rispettare le norme e a segnalare eventuali abusi o situazioni irregolari che potrebbero minacciare l’ambiente. «Insieme – aggiunge il primo cittadino – possiamo preservare la bellezza di Stintino per le generazioni future».

© Riproduzione riservata