In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, il presidente della Commissione consiliare alla sanità, Christian Mulas, ha scritto una lettera aperta sul significato di commemorazioni e delle iniziative sporadiche.

«Dopo 25 anni di commemorazioni e campagne, dobbiamo chiederci: quanto siamo cambiati? Non possiamo accontentarci di un giorno simbolico. Non è sufficiente fermarsi al 25 novembre. Il rispetto per la donna deve essere un impegno quotidiano, che inizia dai più giovani, nella famiglia, a scuola, nella comunità. I valori fondamentali di parità e rispetto devono essere radicati in ognuno di noi, in modo che nessun uomo possa considerare mai più una donna come un oggetto da possedere o violare», scrive Mulas.

«Le scarpe rosse, simbolo di una vita spezzata, e le panchine rosse, nate in Italia per sensibilizzare contro la violenza, sono purtroppo testimoni di un fenomeno in continua espansione, nonostante le buone intenzioni (…. ). La vera rivoluzione deve nascere nei cuori, nelle menti, nei comportamenti quotidiani. Non possiamo più tollerare l’indifferenza, il giudizio, le discriminazioni. Oggi è il momento di fare sentire la nostra voce. Non una sola donna deve essere lasciata sola. Non una sola donna deve temere per la propria vita. Fermiamo la violenza. Cambiamo la cultura. Perché ogni donna merita di volare libera, come una farfalla, senza paura, senza costrizioni».

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