A Porto Torres il terzo incontro della Protezione civile regionale
Il comune è capofila dell’ambito territoriale “Golfo Asinara” che include Stintino, Sorso e SennoriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Incontro della Protezione civile regionale al palazzo comunale di Porto Torres. Alla presenza del sindaco Massimo Mulas si è svolto il terzo appuntamento che si sta tenendo nei comuni sardi capofila dei nuovi “Ambiti territoriali di Protezione civile”: aree delimitate dai confini di uno o più comuni dove si pianificano e gestiscono le strategie di protezione civile. L’ambito territoriale permette di sfruttare al meglio la collaborazione tra le risorse locali, garantendo adeguati interventi nella gestione delle emergenze e delle risposte agli eventi calamitosi, sopperendo a eventuali situazioni cui i singoli comuni non riuscirebbero a fare fronte.
Porto Torres è capofila dell’ambito territoriale “Golfo Asinara” che include Stintino, Sorso e Sennori. All’incontro erano presenti i rappresentanti dei quattro comuni coinvolti, Protezione civile regionale, Polizia Locale, Capitaneria di Porto Torres, Compagnia barracellare, Forestas, Prefettura e associazioni di volontariato. Dopo la ridefinizione della geografia degli ambiti territoriali (47 in totale), la giunta regionale ha stanziato 4,5 milioni di euro per definire il nuovo assetto di Protezione civile e renderlo operativo attraverso l’allestimento dei Coa (Centri operativi d’ambito) e dei Cca (Centri coordinamento d’ambito), con l’obiettivo di realizzare una gestione delle emergenze di Protezione civile il più possibile condivisa con il territorio.
A seguito della fase di presentazione nei primi dieci comuni capofila sarà organizzata, nella seconda metà di novembre, un’esercitazione regionale di protezione civile per testare l’operatività per funzioni di comando con il coinvolgimento delle autorità, delle componenti e delle strutture presenti negli ambiti territoriali. «Come comune capofila di quest’ambito territoriale offriamo tutta la nostra disponibilità a svolgere un ruolo di raccordo mettendo in campo le professionalità presenti sul territorio, comprese le componenti legate al volontariato, così da contribuire a far sentire la comunità sempre al sicuro di fronte a potenziali situazioni di rischio».