Poco meno di una famiglia su due (47,1%) in Italia ha rinunciato a curarsi nel 2016 mentre solo tre sardi su dieci sono soddisfatti della qualità dell'assistenza.

È quanto emerso da un sondaggio realizzato dall’Istituto Demoskopika su un campione rappresentativo di cittadini.

Tra i fattori principali figurano i “motivi economici” e le lunghe liste di attesa rispettivamente nel 17,4% e nel 12,8% dei casi. E, ancora, il 6,7% del campione intervistato ha dichiarato di non curarsi “in attesa di una risoluzione spontanea del problema” o, addirittura, per “paura delle cure” come nell’1,5% dei comportamenti rilevati. L’”impossibilità di assentarsi dal luogo di lavoro”, inoltre, ha rappresentato un

Il grafico con le performance sanitarie
Il grafico con le performance sanitarie
Il grafico con le performance sanitarie

PERFORMANCE SANITARIE, SARDEGNA "MALATA" - Quanto ai dati sulle performance sanitarie, in attesa degli effetti delle grandi riforme messe in campo dalla giunta Pigliaru la Sardegna resta una regione malata, almeno secondo l'indagine di Demoskopika.

L'Isola passa dalla sedicesima alla quattordicesima posizione nella classifica per l'efficienza del sistema con un grado di soddisfazione da parte degli utenti che si aggira sul 30%.

La Sardegna, secondo il sondaggio, è decima per le spese complessive utilizzate per pagare il management delle aziende sanitarie, ospedaliere, e delle strutture sanitarie, più in generale, 7.495.233 euro con una spesa pro capite di 4,51 euro (33 punti) e 15/a (86,8 punti) sulla spesa sanitaria pro capite (1.945 euro) e 1quattordicesima per la quota di famiglie impoverite a causa delle spese socio-sanitarie (Out of pocket): 1,56% con una stima di 11.200 famiglie.

Infine chiude in tredicesima posizione sulle spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli nel 2016: complessivamente il sistema sanitario ha dovuto sborsare 6,862 milioni di euro, con una spesa pro capite di 4,13 euro.

Un medico
Un medico
Un medico

IL CASO DEI DATI SULLA MOBILITA' DEI PAZIENTI - Va detto che a influenzare i numeri ci sono i dati sulla mobilità attiva (chi viene a curarsi in Sardegna da altre regioni) e passiva (i sardi che si curano fuori dell'Isola) inevitabilmente condizionati soprattutto dall'insularità.

Sulla mobilità passiva la Sardegna è al secondo posto, dietro la virtuosa Lombardia, con 7.250 ricoveri, un indice pari a 5,5 ed un punteggio del 72,7%. Cioè i sardi preferiscono curarsi nell'Isola piuttosto che andare nelle strutture della Penisola. E questo è un dato positivo perché significa che l'offerta sanitaria dell'Isola soddisfa le esigenze di cura, al netto di coloro che si curano in Sardegna perché non possono permettersi di farlo altrove.

Inevitabilmente negativo il dato sulla mobilità sanitaria attiva. In questo caso la Sardegna è in coda con un indice di attrazione che indica la percentuale dei ricoveri di pazienti residenti in altre regioni sul totale dei ricoveri registrati nell'Isola, pari allo 0,9% con solo 1.192 arrivi (3,2 punti in classifica). Del resto chi è che si sobbarca costi molto più alti se ha la possibilità di curarsi nella propria città, in città vicine o in regioni vicine?

IN PIEMONTE LA SANITA' MIGLIORE - Secondo Demoskopika è il Piemonte la regione in testa per efficienza del sistema sanitario italiano (ha strappato la prima posizione al Trentino Alto Adige), mentre la Calabria si conferma la regione “più malata” del paese. In totale sono quattro le realtà territoriali definite “sane”, nove le aree “influenzate” e ben sette le regioni “malate”. Crolla il Lazio che precipita di ben 10 posizioni rispetto all’anno precedente, collocandosi nell’area delle regioni “influenzate”. Escono, inoltre, dall’area delle realtà sanitarie d’eccellenza, Umbria e Liguria. Al Sud la migliore perfomance
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