Un tempio viola all’ingresso di Esterzili: il nuovo murale è un ponte d’arte tra passato e futuro
L’artista Mauro Patta firma un’opera visiva che riqualifica una delle porte del paese barbaricino. Il simbolo identitario diventa racconto e visione.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C’è un colore nuovo che accoglie chi arriva a Esterzili. È il viola profondo che in un’aurea densa di storia e identità avvolge il tempio a megaron e i suoi bronzetti.
È il nuovo murale realizzato dall’artista di Atzara Mauro Patta su una delle due principali porte d’ingresso al paese, in via Grazia Deledda o, come la chiamano le e gli esterzilesi, “la Madonnina”. Un’opera che non passa inosservata e che, più che un intervento di decoro urbano, è una dichiarazione estetica e culturale.
«Volevamo un segno forte che parlasse subito di chi siamo», spiega il sindaco Renato Melis, che porta avanti un progetto di rigenerazione visiva, figlio di una programmazione “lungimirante ed economicamente virtuosa”.
L’obiettivo, in sinergia anche con la Pro Loco, che parallelamente porta avanti da anni la stessa idea, è riscrivere l’immagine del paese attraverso punti simbolici, lasciando che arte e identità si intreccino su pareti pubbliche.
La firma di Patta — che ha già lasciato traccia in piazza dei Centenari e in via Vittorio Emanuele — stavolta dialoga con il cuore arcaico di Esterzili: il tempio di Domu ’e Urxia, emblema della Sardegna nuragica. Due bronzetti affiancano la struttura, come custodi silenziosi. Il tutto avvolto da una tavolozza cromatica intensa, che rende la parete un faro di memoria e suggestione.
Dietro l’opera però c’è anche un intervento tecnico accurato. L’ingegnere Massimo Pilia ha progettato una parete nervata per proteggere il murale dall’umidità del muro retrostante, garantendone la conservazione nel tempo.
«È una vera opera d’arte piena di gioielli unici consegnata al mondo», sottolinea Melis. «Chi arriva oggi a Esterzili viene accolto da una sintesi visiva potente, che fonde accoglienza, bellezza e radici. L’artista ha colto nel segno, nonostante le difficoltà tecniche di una parete curva e irregolare».
Il murale, però, è solo una tessera di un mosaico più ampio. L’iniziativa si inserisce in una strategia di valorizzazione del territorio che vedrà presto la nascita di un’organizzazione per la gestione dei siti locali. E proprio oggi si apre un altro capitolo importante: l’inizio degli scavi archeologici nell’area romana di Cort’e Lucetta.