La storia arriva da Quartu. È qui che Roberta, mamma di un bambino di 10 anni portatore di handicap, ha bussato a diverse società per trovare un luogo di aggregazione per il figlio trovando però tutte le porte chiuse.

Solo a Sinnai, all'interno della società "7 Fradis Rugby", il piccolo affetto da un disturbo cognitivo, ha trovato degli amici e un ambiente finalmente familiare.

"Era il 13 marzo 2013 quando Alessio (nome di fantasia), per la prima volta ha messo piede nel campo di rugby", racconta la donna. "Non era la prima volta che cercavo di favorire il suo inserimento in un centro sportivo. Tentativi tutti miseramente falliti per la chiusura e la diffidenza delle persone che ne facevano parte".

Poi è arrivato il rugby: "Qui Alessio si è sentito per la prima volta accettato e non giudicato".

Il presidente della "7 Fradis" Giorgio Stazzu non può che essere soddisfatto: "Alessio fa parte della nostra grande famiglia ovale da quattro anni", racconta. "L'abbiamo visto crescere, fare progressi, acquisire fiducia in se stesso e negli altri grazie alla sua determinazione. Lui ama il rugby e tutto ciò che gravita intorno a esso. E qui ha vinto le sue sfide".

"Questo ambiente ci ha permesso di far felice mio figlio", conclude la giovane madre.
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