Trecento firme per chiedere più sicurezza in piazza del Carmine.

Numerosi cittadini hanno sottoscritto l’appello del Siulp Sardegna, il sindacato dei lavoratori della polizia, e della Cisl regionale, che ieri mattina hanno allestito un banchetto proprio nel luogo ormai tristemente noto per lo spaccio di droga ed episodi di aggressione, come quello avvenuto poco più di due settimane fa ai danni di tre agenti della Squadra mobile impegnati in un controllo. «Le leggi attuali non tutelano le categorie maggiormente esposte: poliziotti, medici, infermieri, insegnanti e autisti», dice Massimo Vargiu, segretario del Siulp provinciale di Cagliari.

«Chiediamo certezza della pena e pene più severe. Le aggressioni a queste categorie in Italia sono 8 al giorno e il 65% non vengono punite». Presidiarla non è sempre facile, c’è carenza di organico, sottolinea Vargiu: «C’è il 30% in meno di personale nella Questura di Cagliari. I casi di aggressione non sono in aumento, quello di oltre due settimane fa è stato un caso, ma bisogna prevenire. Faremo altre iniziative del genere». Beppe Deplano è il titolare del vicino Hotel Flora. Ha 80 anni, e ha conosciuto una piazza diversa da quella di oggi. «Ho firmato perché abbiamo tutti il diritto di passeggiare qui in tranquillità. Varie volte hanno provato a vendermi droga e al mio "no" sono stato insultato».

Antonello Sabiu ha 70 anni ed è un ingegnere che in questa zone ci passa spesso. «La piazza deve tornare ad essere il fiore all’occhiello di Cagliari. Ma non bisogna generalizzare: la maggior parte degli stranieri che vive in città si comporta bene. Solo pochi, disperati e senza prospettive, vengono reclutati da spacciatori locali e portati sulla cattiva strada. Sì a un maggiore presidio ma anche a una vera politica di integrazione e accoglienza». 

© Riproduzione riservata