Monserrato, slitta la riapertura del Museo delle Ferrovie della Sardegna
Oltre dieci anni fa la chiusura per le infiltrazioni d’acqua, è emersa la necessità di ulteriori lavori che allungano i tempiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ad attendere la riapertura dello storico museo delle Ferrovie della Sardegna situato nella stazione dell’Arst di via San Gottardo, dopo oltre dieci anni dalla chiusura per le infiltrazioni d'acqua che l'hanno reso inagibile, sono in tantissimi e non solo a Monserrato. Avrebbe dovuto riaprire la scorsa primavera, dopo i lavori di ristrutturazione e riqualificazione, ma sono sorti imprevisti, spiega il direttore centrale dell’Arst Carlo Poledrini: «Durante il precedente intervento che avevamo ritenuto conclusivo, è emersa la necessità di lavori integrativi: rifacimento dei servizi, sostituzione infissi e altri interventi minori». Verosimilmente si avvierà il cantiere entro questo mese.
La durata dei lavori sarà di due mesi. Confidiamo quindi di poter riaprire il museo al pubblico a inizio primavera». Nel museo delle Ferrovie rinnovato è compreso un nuovo percorso espositivo che renderà la visita un’esperienza più completa rispetto al passato e sarà destinato a diventare una delle attrattive più importanti di Monserrato ancora di più di quanto non lo fosse dal 1996 – quando fu inaugurato su iniziativa dell’Ente sardo industrie turistiche – al 2013. La parte interna del museo, quella chiusa al pubblico per i lavori, conserva, oltre a parti di vecchi rotabili e altro materiale, anche le locomotive a vapore Winterthur 43 Goito del lontano 1893 e Reggiane FCS 402 risalenti al 1931, oltre ad alcune carrozze d’epoca - tra cui le Bauchiero del 1911 - utilizzate tra l’altro dai convogli storici del Trenino Verde. All’esterno, nel giardino, oltre ad alcuni vagoni ci sono gli utensili e i macchinari impiegati nelle officine. Questa parte è visibile e non è mai stata interdetta al pubblico: quando i cancelli della stazione dell’Arst sono aperti, infatti, chiunque può entrare e vederli da vicino. Ma in tanti attendono la riapertura del resto del museo, dov’è racchiusa la storia delle ferrovie sarde. E l’auspicio è che stavolta non slitti ancora.