«Mia mamma uccisa dall'indifferenza». Parole di Tiziana Murtas, 43 anni, una delle figlie di Greca Melis, la donna morta due giorni fa a Decimomannu nell'incrocio tra via San Sperate e la Statale 130.

«Attraverso questo incrocio da quando sono bambina e ogni volta mi faccio il segno della croce - aggiunge Tiziana – è assurdo che dopo così tanti incidenti i politici continuino a ignorare le nostre richieste. Intanto mia madre non me la porterà indietro nessuno». «Se i politici avessero fatto il loro lavoro, io avrei ancora mia madre, tutto questo non è giusto», incalza il fratello Daniele (39 anni).

Tutta Decimomannu si stringe attorno ai familiari di Greca Melis, 72 anni appena compiuti, vedova che lascia cinque figli. Una donna molto conosciuta nella zona, viveva della pensione e si dava da fare come poteva per non far mancare nulla alla sua famiglia. Una vita di grandi sacrifici, fatti con umiltà e senso del dovere. La ricordano tutti pedalare con la sua inseparabile bicicletta, insieme a lei ogni giorno, con il sole o con la pioggia.

Era una delle centinaia di persone che vive oltre la Statale 130 e che quotidianamente la attraversano a rischio della vita per svolgere le attività più elementari, come andare a fare la spesa o portare i bambini a scuola.

Carlo Manca

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