Inferno di fuoco tra Guasila e Guamaggiore: «In cenere 500 ettari, un territorio in ginocchio»
Un rogo devastante: distrutte vaste aree agricole, salvata in extremis l’area archeologica di Barru minacciata dalle fiammePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un incendio devastante, difficile da controllare, quello divampato ieri a Guasila e che si è esteso nella notte anche a Guamaggiore. Le fiamme si sono pericolosamente avvicinate anche al Centro servizi dell’area archeologica di Barru.
«Il fuoco – ha spiegato il sindaco di Guamaggiore Nello Cappai – è stato bloccato poco prima, anche grazie al nostro tempestivo allarme. Si è cercato di salvare il salvabile. Sono intervenuti i Vigili del fuoco, la Forestale, la Protezione civile, un Canadair ed alcuni elicotteri. Prezioso anche il contributo dei volontari».
Ieri alle 18 si sono sviluppate le fiamme nel territorio di Guasila: «Lingue altissime e vastissime di fuoco, che hanno raggiunto rapidamente il nostro territorio. In poche ore sono andati in cenere 500 ettari di terreno trasformati in una infernale macchia nera. Sono stati distrutti campi di grano, foraggere, ulivi. Inceneriti anche pini, querce e piante d'alto fusto», continua il primo cittadino, parlando di danni «incalcolabili».
Le zone colpite sono quelle di Riu Sa Folla, Is Baccus, Ruienna, Guttinigaddi e Barru.
Ancora Cappai: «Abbiamo trascorso insieme una notte complicata con l'urgenza di salvaguardare il territorio ed il centro servizi. Stamattina verso le 5.30 le fiamme stavano per ripartire. Ho avvisato subito i vigili del fuoco che comunque erano già in allerta. Ringrazio quindi tutti le forze intervenute nella difficilissima opera di spegnimento. Ora facciamo la conta dei danni: dopo la siccità, anche gli incendi, un territorio in ginocchio».