Dopo quasi sei anni di vertenza giudiziaria, un capotreno è stato assolto dall'accusa di aggressione ai danni di una passeggera nigeriana, su un convoglio della tratta ferroviaria tra Cagliari e Iglesias. 

A riferire della sentenza è l’avvocato del dipendente delle ferrovie, Luigi Trudu, che così ricostruisce la vicenda: “Giugno 2015, il Capotreno Marco Pinto è in servizio sulla tratta Cagliari-Iglesias. Alla stazione di Elmas sale Owotutu Adenike, cittadina nigeriana residente in Sardegna. Lo schema è ormai quello consolidato: la passeggera porge al controllore un mazzo di biglietti tutti scaduti, confidando sul fatto che la fermata dura soltanto un minuto e una volta che le porte si chiudono ed il treno riparte il passeggero non può più essere fatto scendere. Il capotreno insiste che non ci sono biglietti validi, la passeggera continua ad affermare che c’è un biglietto valido, poi improvvisamente le cose degenerano lo zaino della passeggera vola fuori dal treno, tra i due scoppia una zuffa feroce tanto che devono intervenire dei passeggeri e lo stesso macchinista che non vedendo le porte chiudersi aveva lasciato la sua postazione per verificare cosa stesse accadendo”.

"Il Pubblico Ufficiale – prosegue il racconto del legale – sostiene di essere stato aggredito dalla passeggera, la quale invece afferma di essere stata aggredita. Dopo essersi fatta refertare delle lesioni la Owotutu Adenike sporge querela”.

Come detto, dopo quasi sei anni di processo, oggi è arrivato il vedetto: “Il Pubblico Ufficiale – spiega l’avvocato Trudu – è stato assolto con formula ampia, determinanti in questo senso le testimonianze del macchinista e degli altri passeggeri che hanno confermato la versione del Pubblico Ufficiale. La presunta persona offesa, dal canto suo, si è resa irreperibile e non ha reso la sua versione dei fatti difronte al Giudice”.

“La discriminazione non c’entra assolutamente nulla – commenta il difensore - i passeggeri si dividono in due sole categorie: quelli che pagano il biglietto regolarmente e i furbetti del “cartellino”. Abbiamo prodotto una sentenza definitiva nella quale si attesta che il sig. Pinto era stato già in passato aggredito da altri ‘furbetti’, purtroppo questi fatti sono sempre più frequenti ed il personale viaggiante si trova a lavorare in trincea”.

“Peraltro – conclude il legale - vi sono tanti extracomunitari che ogni giorno viaggiano pagando regolarmente il biglietto, credo che le vere persone offese da questi comportamenti siano loro”.

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata