Attraverso il suo legale, il 34enne accusato di aver provocato un tamponamento a catena in cui ha perso la vita Raffaele Degioannis, 68enne cagliaritano, ha chiesto il rito abbreviato.

Il Pm, nell’ambito del procedimento per omicidio stradale, aveva chiesto il rinvio a giudizio al termine delle indagini preliminari.

A.P., 34enne di Dolianova, ha formulato la sua richiesta subordinandola all’azione di un proprio consulente tecnico e all’acquisizione di una perizia di parte. Le istanze sono state accolte dal giudice così come la costituzione di parte civile da parte dei familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Carlo Salvatore Usai e dallo Studio3A-Valore Spa.

L’udienza è stata rinviata al 14 settembre prossimo.

Secondo la perizia cinematica affidata dal sostituto procuratore all’ingegner Silvia Falqui Cao, la morte di Degioannis – dopo l’incidente avvenuto la sera del 28 settembre 2021 a Dolianova in via Cagliari mentre l’uomo si trovava sulla sua bicicletta elettrica – sarebbe legata al mancato rispetto della distanza di sicurezza da parte dell’imputato, oltre che nell’eccessiva velocità tenuta. Alla guida di un’auto, percorreva via Cagliari, tratto della Provinciale 14, diretto da Dolianova verso la Statale 387, marciando a una velocità stimata di 85 km/h, superiore al limite stabilito in quel punto di 70 km/h, non si è accorto in tempo che la macchina che lo precedeva nella stessa direzione, una Peugeot 308, aveva frenato alla vista della bicicletta elettrica.

Essendo troppo vicino, avrebbe frenato bruscamente tentando di superare la macchina per non urtarla, ma non c’è riuscito, colpendola sullo spigolo posteriore sinistro con lo spigolo anteriore destro della sua auto. E a causa del violento tamponamento subito, che ha distrutto e proiettato fuori strada anche i veicoli, la Peugeot 308 è stata a sua volta sospinta in avanti travolgendo con la fiancata la bici e il ciclista, che è anche finito sotto la macchina.

Degioannis, che era conosciutissimo in città per aver gestito per tanti anni, prima di andare in pensione nel 2020, un’edicola, è apparso subito in condizioni disperate ed è morto dopo cinque giorni di agonia, il 3 ottobre, a causa dei gravissimi politraumi riportati, in particolare un trauma cranio-encefalico e toracico.

(Unioneonline/s.s.)

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