Due asili nido, due scuole materne e una elementare, due mense: il grande progetto di edilizia scolastica finanziato dal fondo Next Generation del Pnrr prende vita, e a breve verranno completati i lavori delle prime strutture. Più moderne e funzionali, ma soprattutto maggiormente attente alla sostenibilità ambientale: il piano di rinnovamento dell’edilizia scolastica annunciato nel 2022 dall’amministrazione Garau è ormai a buon punto.

Grazie al progetto, verrà aperto un asilo in via Serpentara e uno in via Fausto Piano; una scuola materna a Frutti d’Oro e in via Serpentara; una elementare a Rio San Girolamo; una mensa in via Caprera e a Corte Piscedda.

«Lo scorso anno sono inoltre state finanziate altre due opere, la mensa di Poggio dei Pini e quella di Frutti d’Oro – racconta il sindaco, Beniamino Garau -, lavori che superano i 12 milioni di euro. Il piano di rinascita dell’edilizia scolastica è stato concepito ascoltando le famiglie di Capoterra, che a breve potranno contare su istituti nuovi e in linea con le nuove normative».

Silvia Sorgia, vice sindaca e assessora ai Lavori pubblici, fai il punto della situazione: «La mensa di via Caprera è quasi ultimata, mentre la scuola dell’infanzia di Frutti d’Oro sarà completata entro l’estate, un po’ più indietro i lavori per la costruzione dell’asilo di via Fausto Piano, un edificio ultramoderno realizzato prevalentemente in legno. Stiamo portando avanti questo progetto rivoluzionario perché siamo fortemente convinti che una città come la nostra, sia in centro che nella fascia costiera, necessiti di servizi di base come gli asili nido: oggi, molte famiglie sono costrette a portare i propri figli negli istituti di Cagliari, perché non ci sono strutture per l’infanzia o manca il tempo pieno nelle scuole».

Dai banchi della minoranza, l’ex sindaco Francesco Dessì non si dice contrario al miglioramento degli edifici scolastici del territorio, ma spiega come, per avvicinare nove famiglie a Capoterra, occorra potenziare il sistema dei trasporti: «In una città che anno dopo anno continua a perdere residenti non basta costruire nuovi asili e scuole per avvicinare nuovi abitanti. Abbiamo perso la spinta propulsiva legata alla nascita di nuove zone residenziali degli anni Novanta e Duemila, per rendere Capoterra nuovamente appetibile per le giovani famiglie occorre accorciare la distanza con il capoluogo, potenziando il servizio di trasporti esistente. Ci sono famiglie che scelgono di trasferirsi nel capoluogo proprio perché, dopo le 21, senza mezzi pubblici per i propri figli è impossibile raggiungere o rientrare da Cagliari: la vera sfida per Capoterra sarà superare questo limite».

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