C’è voluto un anno per riportarla all’antico splendore, ma dopo i lavori di ristrutturazione finanziati da Regione e Comune la chiesetta campestre di Santa Barbara è ormai pronta a riaprire le porte ai fedeli nelle occasioni speciali.

Dopo aver salvato dai crolli e dai segni del tempo la chiesetta dell’antico borgo situato ai piedi de Sa Scabitzada, dove secondo la tradizione la vergine e martire venne decapitata e nacque una sorgente, l’amministrazione comunale punta a creare un circuito in grado di rendere visitabile durante tutto l’anno anche il piccolo tempio consacrato a san Girolamo.

Silvia Sorgia, vice sindaca e assessora ai Lavori pubblici, spiega come l’opera di restauro della chiesetta – affidata all’architetta Lucia Baire – abbia innanzitutto salvato l’edificio dai crolli: «A preoccupare maggiormente erano le condizioni del tetto, dove è stato necessario un importante intervento di consolidamento, ma i lavori – finanziati dalla Regione per 120mila euro e per 30mila dal Comune – hanno permesso anche di sistemare gli intonaci e la facciata principale. Gli interventi sono praticamente conclusi, non appena verranno sistemati la facciata laterale e i gradini il cantiere potrà considerarsi chiuso. Questa zona ha una grande importanza religiosa anche perché, poco distante dalla chiesa, c’è la sorgente che si narra sia nata a seguito della decapitazione di santa Barbara: il nostro prossimo obiettivo è rendere più sicuro l’accesso a quell’area, e ristrutturare la nicchia votiva seriamente danneggiata dall’alluvione del 2008».

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