«Se vi capita di passare nei boschi intorno ad Armungia, date un’occhiata al suolo, potreste trovare la prima (ma per la Crusca vale anche usare il maschile, ndr) meteorite caduta in Sardegna».

Così l’Inaf, Istituto nazionale di astrofisica, dopo aver segnalato la caduta del “bolide” celeste, domenica scorsa, sulla Sardegna, proprio nella zona di Armungia. 

Ed è subito scattata la caccia ai frammenti. Ma come sono fatti e dove si possono trovare? 

Per quanto riguarda i frammenti, l’Inaf parla di «sassi di colore molto scuro, opachi e di qualche centimetro di diametro».

«Per identificare, spiega ancora l’Istituto, lo strewn field, ossia la zona dove andare alla ricerca della meteorite, bisogna tenere conto della direzione dei venti e della loro velocità al variare della quota rispetto alla superficie terrestre».

Secondo i calcoli di Raffaele Salerno del centro Meteo Expert, consulente Inaf, «il risultato ci dice che lo strewn field è di forma allungata e si trova a circa 1,1 km a nord-ovest del centro di Armungia. La zona è impervia e ricca di boschi, ma grazie all’alta inclinazione della traiettoria, lo strewn field per meteoriti con una massa nel range 50-200 g è lungo solo 800 m e largo ± 200 m, per una superficie totale di 320.000 m²».

«Vicino ad Armungia – prosegue Salerno - si trovano le meteoriti leggere, quelle da 50 g (Lat. 39,5246° N; Long. 9,3683° E), mentre all’estremità opposta si trovano le meteoriti più massicce, quelle da 200 g (Lat. 39,5308° N; Long. 9,3643°)».

Attenzione, però, avvisa l’Istituto: qualora trovaste uno dei frammenti, «non toccate niente, fate una foto con lo smartphone, prendete nota delle coordinate Gps e inviate il tutto via email al Project Office di Prisma (prisma_po@inaf.it): i nostri esperti vi risponderanno il prima possibile per dirvi se si tratta di una meteorite e come raccoglierla nel modo più corretto».

Ma quanto vale una meteorite o un frammento di meteorite?

Ovviamente il valore prettamente scientifico è immenso, mentre per quanto riguarda il valore in denaro un caso recente ha riguardato un uomo indonesiano che si è visto precipitare sulla casa un meteorite di oltre due chili e che ha deciso di provare a vendere sia il “pezzo” più grande sia i frammenti.

Ma nell’occasione Laurence Garvie, professore alla School of Earth and Space Exploration della Arizona State University, aveva spiegato alla BBC: «La gente è affascinata dal fatto di possedere qualcosa che è più vecchio della Terra stessa e che proviene dallo Spazio e in tanti pensano che se trovano un meteorite possa valere milioni. Magari qualcuno nelle aste online è disposto a spendere qualche centinaio o addirittura migliaio di dollari per un piccolo frammento, ma di sicuro nessuno spenderebbe milioni per una roccia spaziale più grande».

(Unioneonline/l.f.)

Ulteriori dettagli su L’Unione Sarda in edicola e nell’edizione digitale

© Riproduzione riservata