Via libera dal Consiglio comunale all’aumento della Tari: la tassa sui rifiuti costerà ai cittadini di Capoterra il 3 % in più sia per le utenze domestiche che per le attività commerciali.

L’incremento delle tariffe è diventato un caso politico, con l’opposizione che attacca la maggioranza con l’accusa di vessare i cittadini a fronte di un servizio di igiene urbana ancora carente sotto diversi aspetti, e l’amministrazione Garau che replica come, in realtà il Comune stia chiedendo ai contribuenti meno denaro rispetto a cinque anni fa.

Dai banchi dell’opposizione, Silvano Corda e Francesco Dessì, attaccano la Giunta Garau per i rincari: «La Tari è una tassa comunale destinata a finanziare i costi del servizio di gestione dei rifiuti. Il Comune è responsabile della determinazione delle tariffe, che vengono approvate annualmente, l’aumento è quindi una decisione che rientra nelle competenze del sindaco e giunta comunale. La verità è che questa amministrazione non sa gestire le risorse economiche, racconta frottole ai cittadini e scariche i propri fallimenti sulla governatrice Todde».

Stefano Piano, ex presidente del Consiglio comunale, confronta gli aumenti con i dati di Uta e Pula: «Quello che emerge è impressionante, a Capoterra, per un’abitazione di 100 metri quadri con tre persone si arriverà a pagare una Tari di 341 euro, a fronte dei 347 di Uta e dei 171 di Pula. Per i ristoranti di uguale grandezza i dati sono ancora più allarmanti: A Uta e Pula vengono richiesti 974 e 1569 euro, mentre a Capoterra 1785. Parliamo di una differenza considerevole, e smettiamola di dire che il Comune era obbligato a ritoccare le tariffe al rialzo, altri – come ad esempio Monserrato e Calangianus – hanno fatto scelte diametralmente opposte».

Durante la discussione in Aula, dai banchi della maggioranza, Gigi Frau ha spiegato che in realtà, l’amministrazione guidata da Beniamino Garau chieda ai contribuenti un ammontare di Tari inferiore a quello previsto cinque anni prima da quella condotta da Francesco Dessì: «Lo dice chiaramente la delibera numero 19 approvata nel 2020, in quell’occasione agli utenti venivano chiesti complessivamente 3milioni e 283mila euro, contro i 3milioni e 277mila di oggi, e vorrei precisare che allora l’inflazione era  più bassa di quella attuale, allora però chi oggi siede nei banchi della minoranza non aveva avuto alcuna remora a votare per l’approvazione di quelle tariffe».

Il sindaco, Beniamino Garau, sgombera il campo dalle polemiche, e spiega come gli aumenti siano contenuti: «Altri hanno previsto rincari che superano il 10%, su una bolletta di 200 euro l’aumento sarà di appena 6 euro. Dal prossimo anno, grazie alle premialità per le ottime percentuali sulla raccolta differenziata e il contributo del Tecnocasic per la presenza del termovalorizzatore sul nostro territorio otterremo importanti risorse che ci permetteranno di mantenere contenute le tariffe della Tari».

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