È morto in Germania Tonio Anedda, cantautore originario di Muravera che con la voce roca e l’anima sensibile ha saputo trasformare il suo paese in una canzone. Lontano dalla Sardegna da molti anni, ma mai estraneo alla sua terra, Anedda avrebbe compiuto 72 anni il prossimo dicembre. Era malato da tempo.

Con la scomparsa di Anedda se ne va non solo un artista, ma un pezzo di quella Sardegna che si racconta meglio in musica che in prosa e che nei suoi testi trovava conforto, rabbia, nostalgia, amore. Muravera, il brano che lo rese celebre, è diventato negli anni un inno non ufficiale del paese. Lo si cantava nelle feste, nelle piazze, e anche a bassa voce, da soli, nei momenti in cui serviva ricordare da dove si veniva.

Tonio non era un nome da palcoscenico, eppure ha calcato i palchi più veri: quelli delle piazze dei paesi, delle feste patronali, dei piccoli locali e delle radio locali. Prima ancora, era stato voce bianca nel coro de “La Madonnina” dei Carmelitani Scalzi di Capannori, dove studiò da ragazzo. Cantò perfino davanti a Papa Paolo VI, in una messa "beat" che suonava come una profezia: l'incontro tra sacro e popolare, tra fede e passione.

Rientrato a Muravera, alternava la musica al mestiere di barbiere, attività che svolgeva con la stessa cura con cui accordava la chitarra. Ma non era mai un uomo solo: ovunque andasse, portava con sé la voglia di coinvolgere gli altri. Con i ragazzi del paese, organizzava laboratori musicali. Con gli amici, discuteva di politica, cultura, radio. Con il pubblico, condivideva canzoni.

Negli anni Settanta si fece notare a Cagliari come voce solista di diversi gruppi: "Gli Amici", "I Rivali", fino alla lunga collaborazione con Giuliano Salis. Fu anche parte de "Il Profilo", una formazione che lo impegnò per cinque anni prima di riprendere la strada solista.

Poi la partenza definitiva per la Germania, a Krefeld, insieme alla moglie e al figlio. Lì ricominciò da zero, come spesso fanno gli emigrati. Aprì un ristorante che divenne luogo di ritrovo per molti sardi, in particolare per i sarrabesi lontani da casa. Continuava però a suonare, a scrivere, a mantenere il filo con Muravera, dove tornava ogni estate per abbracciare il paese e riproporre in piazza i suoi brani, soprattutto “Muravera”.

«Tonio Anedda ha portato nel cuore e nella voce il nome di Muravera ovunque andasse – ha dichiarato il sindaco Salvatore Piu – La sua canzone più famosa è diventata patrimonio affettivo della nostra comunità. A nome dell’amministrazione comunale, esprimo il più profondo cordoglio per la sua scomparsa e la vicinanza della nostra comunità alla famiglia. Tonio non è stato solo un artista, ma un ambasciatore autentico della nostra identità».

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