Dovevano restare in carica per sei mesi. Sono stati tutti prorogati i commissari straordinari che dal 27 aprile governano le aziende sanitarie della Sardegna: lo ha deciso ieri la Giunta regionale guidata da Alessandra Todde, su proposta dell’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi. E dall’opposizione arriva l’affondo: «Prendo tempo per spartirsi le poltrone». 

La delibera

Bartolazzi ha ricordato che tutti gli incarichi sarebbero scaduti lunedì 27 ottobre (tranne quello di Oristano, che aveva termine il 5 novembre). I commissari, nell’ottica della Giunta, rientravano nel «processo di efficientamento e di riordino complessivo degli assetti istituzionali ed
organizzativi del Servizio sanitario regionale» avviato con la miniriforma che aveva portato al benservito dei manager che erano stati nominati da Christian Solinas. 

Ma le procedure per l’assegnazione degli incarichi dei nuovi direttori generali sono state avviate solo lo scorso 17 settembre. Le candidature potevano essere presentate fino al 4 ottobre. La commissione per la verifica dell'idoneità degli aspiranti manager è stata composta con decreto della presidente solo il 20 ottobre. I tempi si sono allungati, così i commissari straordinari restano in carica fino a quando verranno scelti i nuovi direttori generali «e comunque non oltre sei mesi».

I prorogati sono: 

  • Paolo Tauro - Azienda socio-sanitaria locale n. 1 di Sassari;
  • Ottaviano Contu - Azienda socio-sanitaria locale n. 2 della Gallura;
  • Angelo Zuccarelli – Azienda socio-sanitaria locale n. 3 di Nuoro;
  • Diego Cabitza - Azienda socio-sanitaria locale n. 4 dell'Ogliastra;
  • Federico Argiolas - Azienda socio-sanitaria locale n. 5 di Oristano;
  • Maria Francesca Ibba - Azienda socio-sanitaria locale n. 6 del Medio Campidano;
  • Andrea Marras - Azienda socio-sanitaria locale n. 7 del Sulcis;
  • Aldo Atzori - Azienda socio-sanitaria locale n. 8 di Cagliari;
  • Maurizio Marcias - Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione "G.
  • Mario Carmine Antonio Palermo - Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari (Aou Ss);
  • Vincenzo Serra - Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari (Aou Ca);
  • Angelo Maria Serusi - Azienda regionale dell'emergenza e urgenza della Sardegna (Areus).

L’opposizione

Una decisione, quella della Giunta, che non piace a chi in Consiglio regionale siede tra i banchi di Fratelli d’Italia. Per tutti parla Corrado Meloni: «Il copione della Giunta Todde è diventato monotono: ogni decisione è all'insegna della spartizione, non dell'interesse dei sardi. La proroga dei commissari delle aziende sanitarie», è l’accusa, «è utile solamente per consentire alla presidente Todde e alla sua maggioranza di accordarsi su chi occuperà le poltrone. Seppure siano ben noti i problemi del Servizio sanitario regionale, peraltro peggiorati durante la gestione Todde-Bartolazzi», prosegue Meloni, «questi non vengono affrontati e si rinviano le soluzioni che pazienti, medici e operatori del comparto aspettano invano da tempo. Sacrificano il diritto alla salute dei sardi per le esigenze del Pd, che già aveva subito la spartizione pentastellata dei commissari». 

L’esponente meloniano prosegue: «Hanno fatto “pagare” alla Sardegna ben quattro mesi di esercizio provvisorio, con il solo obiettivo di cacciare i direttori generali delle aziende sanitarie nominati dalla precedente Giunta, per poi partorire una riformina sanitaria. Un pastrocchio amministrativo che rischia di essere bocciata dalla Corte costituzionale. Oltre il danno la beffa: in questi mesi di commissariamento non si rileva alcun atto finalizzato al miglioramento della sanità». 
Nonostante le tragedie di Dorgali e Aritzo e l’ultima disperata protesta del sindaco di Isili per garantire ai cittadini del Sarcidano-Barbagia di Seulo un adeguato servizio di pronto soccorso presso l’ospedale San Giuseppe, «l'unica preoccupazione della Giunta Todde e dello sgangherato Campo largo è quella di occupare poltrone,  prima che sia troppo tardi».

Enrico Fresu  

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