Polemiche sul ballo di Desirè Manca: "Sono una donna libera"
Desirè Manca balla (da sola), pubblica il video, arrivano le critiche e lei risponde: «Sono una donna libera».
Il copione social è rispettato. Succede che l’assessora regionale al Lavoro pubblica il suo consueto aggiornamento sulle attività dei suoi uffici. A una certa ora, nei giorni scorsi, annuncia un provvedimento che dovrebbe permettere alle donne “costrette” al part time di incassare un rassicurante contratto a tempo indeterminato full time. Indossa un abito a fiori dove il rosso domina e si abbina alle scarpe.
Lo stesso vestito-divisa di rigore, ma non rigoroso, che l’avvolge mentre, poco dopo, decide che è il momento di ballare. Ed ecco il reel: Desirè Manca, sorriso ininterrotto, si esibisce in una prova ritmica sulle note di “(I've Had)” The Time of My Life, pezzo portante del film cult Dirty Dancing.
Testo di accompagnamento: «Ogni tanto quando vado al supermercato qualcuno mi chiede se anche gli assessori fanno la spesa. Eh si», scrive Manca, «e non solo: fanno anche le pazzie ballando». Non è Baby e non c’è un emulo di Patrisck Swayze a interpretare Johnny. Ma l’assessora se la cava.
I commenti sui social sono inevitabili. Si accumulano quelli sull’opportunità di pubblicare quel video da parte di un’esponente di spicco della giunta regionale. Ovvi. E Manca sapeva che sarebbero arrivati. Così, immancabile (e di rigore anche questa) arriva la sua replica, stavolta accompagnata da una foto dominata dal nero (del vestito) e bucata dal fucsia di un grande fiore appuntato al petto in pendant con il rossetto. Non vola basso, Manca. Rilancia la Bibbia, l’Ecclesiaste.
«Tutto ha il suo momento: ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. Un tempo per piangere e un tempo per ridere. Un tempo per fare lutto e un tempo per danzare», scrive in citazione. Per poi esprimere il suo pensiero: «Poi ci sono quelli che pretendono che chi ha incarichi passi tutto il suo tempo a piangere, o in lutto. Quel che non capiscono questi signori e che anche io, come tutti, loro compresi, ho una vita, degli affetti, dei sentimenti, momenti di gioia e momenti meno felici».
Ma soprattutto «sono libera di fare, e di disfare, di uscire o di stare a casa, di danzare o di cantare, senza dover dare spiegazioni a nessuno.
Se ne facciano una ragione i moralisti da un tanto al chilo, quelli che hanno tutte le risposte prima che venga fatta la domanda, quelli che hanno un problema per ogni soluzione. Io sono una donna libera».