Il mondo agropastorale sardo esige risposte concrete e programmazione dalla politica regionale. In via Pessagno, a Cagliari, si è tenuto il primo incontro ufficiale tra una delegazione di pastori e l'assessore regionale all'agricoltura, Gian Franco Satta.  Sul tavolo temi cruciali come la siccità, che sta devastando le campagne, e la nuova Politica Agricola Comune (PAC), accusata di penalizzare molte aziende.

Fabio Pisu, allevatore di Armungia e portavoce del comitato Pastori Senza Bandiera, ha sottolineato la necessità di interventi immediati e competenti per affrontare i complessi problemi delle campagne, ribadendo che l'unico modo per far crescere la Sardegna è investire nelle attività agropastorali.

Dopo numerosi incontri, manifestazioni e scioperi, oggi i pastori si sentono di nuovo al punto di partenza. Mario Mulas, allevatore di Fonni, ha confermato la necessità di una programmazione preventiva e non emergenziale, sperando che la nuova amministrazione ascolti e collabori per risolvere le problematiche.

Tra le emergenze, la carenza d'acqua è la più preoccupante. Ivan Garau di Carbonia ha evidenziato il paradosso della scarsità d'acqua in molte aree della Sardegna mentre nel Sulcis si spreca. Ha chiesto interventi urgenti per evitare questo spreco di risorse primarie. Michele Cuccui, allevatore di Silanus, ha criticato la nuova PAC per aver dimezzato i titoli agricoli, chiedendo una correzione annuale per evitare che le aziende chiudano entro il 2027.

I pastori, convinti di poter proporre soluzioni valide, chiedono di essere ascoltati e sperano che questa nuova amministrazione possa finalmente affrontare i problemi in modo strutturato e con un approccio di lungo termine.

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