Ottana, l'attentato al sindaco Marras:"Ho paura per i miei cari, mi dimetto"
Bomba in Comune e pallettoni contro la casa di famiglia. L'attentatore ha sparato per uccidere. Ferita la moglie, sfiorato dai colpi il figlio nella culla. Marras ha annunciato le dimissioni: "Temo per i miei cari".Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
DAL NOSTRO INVIATO
PIERA SERUSI
OTTANA «Ho urlato: Stai giù, prendi i bambini e corri sotto il letto . Ho lasciato mia moglie per scendere giù in cucina dove c'era il telefonino e mentre facevo le scale è arrivata un'altra fucilata e poi un'altra ancora. Ho sentito il sibilo del piombo a pochi centimetri dalle mie gambe...». La casa del sindaco Giampaolo Marras è un percorso di guerra; la volta della stanza da letto e le pareti dell'andito e del tinello portano i segni di una grandinata di pallettoni; nella culla del piccino di tre mesi i pezzi di piombo e di vetro arrivati di rimbalzo.
LA RESA Ieri mattina, nel soggiorno della villetta di via Boeddu, alla periferia di Ottana, il sindaco e la moglie Maria Grazia Puddu ricevevano l'abbraccio degli amici e dei compaesani. Sul loro volto l'espressione d'incredulità dei sopravvissuti. «In queste condizioni, mi dite come posso andare avanti? Presenterò le mie dimissioni».
È stata una notte d'inferno a Ottana, quella tra giovedì e ieri. Tre fucilate a pallettoni contro le finestre della casa del primo cittadino, mentre pochi minuti prima il paese veniva svegliato dall'eco dell'esplosione di una bomba che, nello stabile accanto al Municipio, ha devastato la sede del patronato che cura il servizio Informagiovani per conto del Comune. In cinque minuti, a partire dalla una meno venti, due attentati hanno cancellato la tregua che durava dal febbraio scorso quando nel mirino dei dinamitardi finì l'ex sindacalista Uil e assessore uscente Nicolino Pittalis. Solo tre mesi prima una bomba devastò l'ingresso del Municipio.
IL RAID Sull'asfalto della via Boeddu, davanti al cancello della villetta ci sono tre cerchi di vernice azzurra, i tre punti in cui i carabinieri della Compagnia di Ottana, al comando del capitano Antonio Parillo, hanno recuperato i bossoli. Un solo fuciliere per un'intimidazione che rischia di mettere in ginocchio la giunta comunale in carica dallo scorso giugno e un paese già devastato dalla crisi dell'industria, una comunità dove (tra pensioni e cassa integrazione) sette residenti su dieci sono assistiti dall'Inps.
La bomba, mezzo chilo di gelatina sistemata sulla soglia dell'edificio accanto al Municipio, è esplosa attorno alla una meno venti. Il boato è stato udito in tutto il paese, l'onda d'urto ha devastato arredi e infissi della palazzina a un piano dove c'è lo sportello Informagiovani. Un messaggio chiaro, dentro gli uffici dove ogni giorno gli studenti sognano un'opportunità e i ragazzi senza lavoro cercano una speranza. Così, mentre i carabinieri giungevano in piazza della Libertà, un uomo armato di fucile a pallettoni arrivava davanti alla villetta del sindaco e prendeva la mira.
LA PAURA L'attentatore ha puntato la canna prima contro la finestra della camera da letto, primo piano a destra. La grandinata di pallettoni (dieci per cartuccia) si è inchiodata sulla volta della stanza, poi le schegge di piombo sono rotolate sul letto dove Giampaolo Marras dormiva con la moglie (che ha riportato un'escoriazione al polso destro), sulla culla del piccolo di tre mesi e sul lettino della primogenita di quattro anni. Le altre due fucilate sono arrivate in successione mentre il padrone di casa, terrorizzato, scendeva dabbasso per prendere il telefonino rimasto in carica nel tinello e chiamare i carabinieri. Una rosa di pallettoni ha sfondato la finestra del piano terra, poi quella della cucina, come se l'attentatore seguisse pari pari i movimenti del padrone di casa. Che pure non aveva acceso la luce.