Stabilimento ancora chiuso e niente acqua di San Leonardo de Siete Fuentes in vendita nei market di tutta l'Isola fino a nuova disposizione del Ministero della Salute di Roma che ha sospeso per parametri non conformi. Per l'azienda Fonti di San Leonardo però «l'acqua è in regola», lo puntualizza l’amministratore unico della società Gabriella Meloni: «La qualità e la conformità dell’acqua di San Leonardo non è mai venuta meno».

La vendita dell’acqua di San Leonardo è stata sospesa dal Ministero con decreto, il 13 agosto scorso, perché presentava «non conformità di alcuni parametri microbiologici concernenti nitrati e cadmio, piombo, mercurio e nitriti, quindi di criticità nella documentazione trasmessa delle analisi chimiche e microbiologiche».

Secondo l’azienda è stato un errore formale: «Una non conformità documentale a cui abbiamo posto rimedio, quindi nessuna irregolarità che riguarda la qualità dell’acqua. E' l’Università di Cagliari, a cui abbiamo affidato le analisi, che ha sbagliato la metodica nella compilazione dei verbali», precisa la Meloni. 

Nuove analisi dopo il decreto: «Abbiamo incaricato un altro ateneo della Penisola, accreditato dal Ministero, di effettuare nuove analisi che abbiamo già inviato a Roma. Ora siamo in attesa che revochi la sospensione per poter  riprendere al più presto l’attività produttiva».

Tanta preoccupazione della comunità lussurgese e dei tantissimi clienti che comprano quotidianamente l'acqua San Leonardo nei market di tutta l’Isola, dove manca da mesi.

Perplesso il “Comitato Civico a tutela delle acque di San Leonardo”: «Occorre chiarire la faccenda, attendiamo che l’azienda spieghi con dovizia di particolari cosa è accaduto. Aspettiamo risposte anche dalla Regione sulle autorizzazioni dei nuovi pozzi che, ricordiamo, sono stati attivati solamente per effettuare i sondaggi della qualità dell’acqua e non per nuove captazioni», spiega il presidente Giovanni Matta.

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