Al via da lunedì 13 novembre un nuovo servizio a Casa Cultura. Si tratta dell’Angolo dei compiti.  Due volte la settimana, per due ore, un’ educatrice seguirà i bambini e i ragazzi, di età compresa tra 6 - 14 anni, per fare i compiti di scuola. Se dovessero frequentare tutti, in totale sarebbero 15 alunni.

«Molti? Pochi? Non c'entra il numero, perché l'istruzione è un diritto fondamentale per qualsiasi individuo, e un cittadino di Neoneli dovrebbe avere gli stessi e identici diritti del cittadino di Cagliari. Tempo fa è capitato di sentire che essendoci pochi bambini, i 2,2 milioni investiti per il progetto Iscol@ erano soldi sprecati. Sarebbe come dare ragione a chi dai "palazzi alti" della politica perpetra costantemente tagli per le zone interne - sulla sanità, sulla scuola, sulla mobilità - perché tendono a ragionare sempre sui numeri. Ma noi non siamo numeri. Questa azione va ad integrare quelle del Piano per il Diritto allo Studio che tra le altre cose prevedeva interventi sul costo di trasporto, contributi per le spese di affitto, borse di studio e premi di laurea, per un importo complessivo di oltre 30.000 euro interamente del bilancio comunale», sottolinea il sindaco Salvatore Cau.

E aggiunge: «Formazione e istruzione sono tra i principi fondamentali della nostra società, alla pari dei diritti alla sanità e alla mobilità, sanciti dalla Costituzione e fondativi dell'Autonomia della Sardegna. La situazione della scuola in Sardegna, in particolare nelle zone interne è preoccupante, dove mandare i figli a scuola implica un maggiore dispendio di energie psicofisiche per i ragazzi e sacrifici economici per le loro famiglie; famiglie che, tra l'altro, sempre più spesso preferiscono trasferirsi nei centri maggiori dove mandare i figli a scuola è più semplice e conveniente, contribuendo così allo spopolamento dei paesi dell'interno, come Neoneli. Per tutte queste ragioni come Amministrazione comunale ci sentiamo in dovere di portare avanti una politica fortemente incentrata sul diritto allo studio, affinché diminuisca il gap con i grossi centri erogatori di servizi».                                                                   

© Riproduzione riservata