Non si arrendono i 29 Comuni sardi che gestiscono autonomamente il servizio idrico. Sono pronti a dare battaglia, scendere in piazza e resistere a tutti i costi.

Domani sera a Paulilatino si terrà una riunione del Gasi di cui fanno appunto parte i 29 comuni sardi fuori da Abbanoa.

Un incontro in cui si farà il punto della situazione e si deciderà come procedere dopo che la scorsa settimana il Comitato istituzionale d'ambito ha stabilito che i Comuni in questione devono trasferire la gestione delle reti idriche ad Abbanoa.

Per ora un'unica certezza: i Comuni fuori da Abbanoa sono pronti a continuare la lotta iniziata anni addietro.

Di qualche giorno fa una nota a firma del presidente del Gasi Domenico Gallus e del segretario Giovanni Ruggeri.

"Chiamiamo il governo regionale a sostenere legislativamente il diritto dei nostri Comuni. Nel contempo ricorreremo al Tribunale competente perché ponga la parola fine a questo abuso, alla discriminazione nei finanziamenti regionali e all'incertezza gestionale che questi Comuni subiscono, fino al risarcimento politico ed economico".

"È nostra ferma intenzione riprendere l'iniziativa referendaria sospesa, perché l'esperienza centralista di Abbanoa cessi di recare danno ai sardi e l'acqua ritorni ad essere diritto e cultura comunitaria di questo Popolo".

E il documento prosegue: "Si intende nascondere ai sardi le capacità gestionali e gli standard elevati di qualità del servizio reso dalle gestioni comunali, che l'Autorità per l'energia si appresta a commisurare a quelli ben più fallimentari di Abbanoa, già duramente sanzionata per i suoi comportamenti vessatori verso gli utenti, esempio di spreco delle pubbliche risorse nonostante le tariffe idriche più alte d'Italia".

"Questo Comitato - si legge nelle conclusioni - è pronto da tempo a riportare in piazza i paesi che intendono difendere a qualunque costo gli spazi residuali di autogoverno, la politica tariffaria e il bene primario e storico delle proprie sorgenti, in un'ottica contraria alla privatizzazione e capace di economicità ed efficienza nel rispetto dei rigidi controlli dell'Autorità per il settore idrico".

Sul piede di guerra anche il sindaco di San Vero Milis Luigi Tedeschi che ha scritto ai propri cittadini sottolineando che il Comune è pronto a proseguire la battaglia. "San Vero Milis non si arrenderà e come fatto finora, porterà avanti la sua resistenza con tutti i provvedimenti necessari, anche legali e che saranno valutati opportuni nella prossima riunione del Gasi", sottolinea Tedeschi.
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