Antichi mestieri protagonisti i prossimi 31 maggio e primo giugno a Soddì. Un patrimonio identitario di enorme valore, la possibilità di riscoprirli e valorizzarli e di creare anche nuove occasioni di lavoro. In questo contesto si inserisce “Mastros in bidda”, il festival degli antichi mestieri proposto da Chentu Zenias , grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna e del Comune di Soddì.

Una due giorni intensa dove si alterneranno laboratori, mostre mercato, presentazioni di libri, eventi musicali e folkloristici.

«Gli antichi mestieri rappresentano una  parte integrante e fondamentale del patrimonio identitario del territorio di parte Guilcier e Barigadu, il cui valore non si configura come valore astratto ma come un complesso aggregato di natura, storia, abitudini e tradizioni. Ne deriva un cambio di prospettiva: alle politiche di conservazione e tutela subentra la necessità di un’azione di valorizzazione, che assume un’importanza fondamentale nel processo di ricerca e scoperta dell’identità culturale di un territorio. Il patrimonio identitario diventa quindi, a pieno titolo, una “risorsa”, un bene capace, se aiutato, di produrre reddito e benessere», sottolinea il presidente di Chentu Zenias Leonardo Depani. E aggiunge: «Mastros in Bidda  vuole promuovere la riscoperta, soprattutto da parte dei giovani, di abilità artigianali che rischiano di scomparire per mancanza di ricambio generazionale». Abilità che verranno raccontate con laboratori e attività esperienziali nel pieno rispetto della tradizione.

IL PROGRAMMA – Si inizia il 31 maggio con la presentazione, alle 18, del libro “Mastros – antichi mestieri e artigiani della tradizione dell’Alto oristanese” di Maria Stefania Sanna. Con lei dialogherà il generale Domenico Pintus. Dalle 21 musica e balli con Triosound e Matteo Scanu. Sabato 1 giugno le mostre apriranno alle 9: saranno dedicate agli strumenti dell’arte contadina, al ricamo, alle memorie  delle comunità e ad armature, arcieria e medicina medievale. La mattina in programma anche il seminario “Agricoltura organica e rigenerativa, principi e preparati” con Mirko Piras. Quindi i laboratori (dalle 10 alle 12) dedicati all’arte creativa, alla tintura naturale e poi il laboratorio del fare. Dopo il pranzo, nel pomeriggio, sfilata dei gruppi folk e a seguire  campane in concerto. Alle 19,30  la sagra dedicata a sas paizedas e sa pezza imbinada; alle 22 “Double dose”.

«Recuperare i nostri mestieri, riconoscere l’importanza delle nostre radici, ritrovare la memoria storica della nostra gente, considerare originale ed autentica la nostra identità territoriale è ciò da cui non possiamo prescindere se veramente si vuole conservare e tutelare il proprio patrimonio di saperi e quindi la propria identità», conclude Depani.

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