Nessuna responsabilità della sindaca di Seneghe. L’inchiesta per concussione è stata archiviata, su richiesta della procura, e Albina Mereu esce a testa alta dalla vicenda giudiziaria che l’aveva coinvolta un anno e mezzo fa. «Sono soddisfatta per questo risultato che, sin dall'inizio, ho ritenuto certo nella consapevolezza di aver operato con assoluta trasparenza e nel pieno rispetto della normativa vigente» commenta la sindaca.

L’indagine

Tutto era partito a gennaio 2024 con gli accertamenti dei carabinieri della stazione che volevano fare luce sui contributi assegnati dal Comune alla Pro Loco per l’organizzazione di “Prentzas apertas”, la rassegna dedicata all’olio. La Giunta inizialmente aveva destinato 16mila euro, poi da quella somma erano stati stornati 7mila euro affidati dopo a due società di comunicazione. Tutto scritto in atti ufficiali ma gli investigatori avviarono accertamenti per verificare la regolarità della procedura.

La sindaca, assistita dall’avvocata Anna Maria Busia, ha sempre respinto le accuse e  successivi sviluppi dell’inchiesta le hanno dato ragione, visto che anche il procuratore Paolo De Falco (titolare dell’indagine) ha chiesto l’archiviazione. E il giudice Salvatore Carboni ha accolto la richiesta, archiviando il fascicolo, nel decreto si parla di «numerosi elementi contraddittori emersi durante l’indagine». Nel frattempo anche la difesa con l’avvocata Busia ha chiesto accesso agli atti d’indagine per approfondire meglio l’intera questione.
Il verdetto segna la fine di una vicenda che, come ammette la sindaca «ha avuto ripercussioni significative sia sul piano politico che personale, coinvolgendo non soltanto me ma anche il vicesindaco Davide Sedda». Albina Mereu ricorda che non è stato facile ma «la fiducia nella correttezza dell'operato dell'amministrazione non è mai venuta meno, nemmeno davanti al sequestro del pc e del cellulare del vicesindaco durante le indagini – sostiene - Anche in quei momenti abbiamo affrontato con serenità e senso del dovere l’accaduto, forti della consapevolezza di una condotta lineare e conforme alla legge. E infatti l’attività amministrativa non ha subito battute d'arresto ma è proseguita con il solito impegno».

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