Dopo  una seduta di Consiglio comunale apparsa  tranquilla, con l’ approvazione del rendiconto 2022, passato con i soli  voti della maggioranza (contraria la  minoranza),  ed alcuni punti rinviati su richiesta motivata del sindaco Piero Casula con il consenso dell’opposizione, i nodi al pettine arrivano però a Consiglio chiuso.

La capogruppo di “Per Bosa” Rosalia Acca, in seguito al rinvio del punto per l’approvazione delle  tariffe Tari 2023,  ha scoperto che qualcosa non quadrava. «Ho verificato – evidenzia -  che  dall’analisi dei dati in nostro possesso,  il costo totale imputato per la Tari 2023 era di  due milioni 421 mila euro,   contro la tariffa dell’anno precedente di due milioni 209 mila, con una differenza in aumento di ben 212 mila euro. In aula, abbiamo votato favorevolmente per il rinvio sperando però  che ora  si trovi la quadra su importi nettamente inferiori, per non penalizzare ancora di più i cittadini che pagano già salato il costo della Tari. Attendiamo la prossima convocazione del Consiglio pronti ad esaminare numeri e costi ed ovviamente dare battaglia se non  sarà spiegato bene il perché di questi aumenti».

Altro tema caldo, approdato in aula è l’interpellanza “Moino” della consigliera Acca sulle tariffe del suolo pubblico relativo in particolare alle giostre. E su questa vicenda si registra proprio  l’ulteriore presa di posizione di Paolo Moino, che dopo non aver lavorato la scorsa estate, denuncia di non poter sistemare la sua attività per i bambini in piazza 4 Novembre, per i costi esorbitanti richiesti.  «Sono amareggiato e deluso - afferma- perché anche pubblicamente   il sindaco Casula  aveva condiviso la mia lamentela, garantendo oltre un mese fa, che sarebbe stata approvata  una nuova delibera nella quale si poteva richiedere l’area desiderata  sino a un massimo di  150 metri. E pagare per quanto occupato. Perché ancora non è stata fatta? E questo il rispetto per i cittadini?».   

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