Pericolosi non sono, se anche dovessero mordicchiare dai dentini non verrebbe fuori il letale veleno. A vederli però, neri e lunghi più di un metro, impennati testa in su con la coda arrotolata e la linguina a lamina sibilante non lasciano di sicuro tranquilli. Veleno o non veleno, fanno una certa paura.

I serpenti e le bisce a denominazione d'origine controllata, fra vedere e non vedere meglio evitarli. Non sempre però è possibile, arrivano segnalazioni che da qualche giorno rettili non meglio catalogati si aggirano nei giardini e nei parchi pubblici, lungo le mille cunette bruciate dal sole e nei giardini privati. Si parano all'improvviso in viale Repubblica, lungo i giardinetti (abbandonati) di San Martino, quelli di San Nicola e di Torangius.

IL VETERINARIO Il clima non è da psicosi perché non c'è il tanto di tapparsi in casa ma di aguzzare la vista e al primo sibilo sospetto filarsela veloci, questo sì. «Tranquilli, in Sardegna non esistono specie di rettili pericolosi. La vipera non c'è», precisa Paolo Briguglio, veterinario che di serpenti veri ne ha visto e persino curato.

Nel suo ambulatorio in via Cagliari con la moglie Monica ha operato un boa che si era ficcato nello stomaco di due metri un calzoncino finito nella teca dove l'animale «regolarmente denunciato e legittimamente detenuto», alloggiava. Tempo prima si era occupato di un pitone di due metri e mezzo che, sfuggito al suo padroncino, gironzolava tranquillo in viale Repubblica. «Casi isolati, niente di che», precisa il dottor Briguglio.

In città qualche socio della compagnia del buon serpente esiste, pochi ma ci sono. Mauro Putzolu era uno di quelli. «Sono animali tranquilli, non sono mordaci e non si deve aver paura. Per chi non lo sapesse sono anche protetti». Vedere se proprio l'occhio ci sbatte su, scappare di sicuro e guai comunque a toccarli.

«Non ci sarebbe neppure motivo, non fanno assolutamente niente. Se ti vedono scappano», è il parere di Tore Carta, abituato per professione a far fuori «ogni tipo di animale molesto sia terrestre che volatile», ma non i serpenti.

AVVISTAMENTI Che in questo periodo scorrazzino nei giardini non è una sorpresa, dice chi se ne intende. «Niente di strano trovarseli in viale Repubblica, vicinissima alla campagna. I rettili cercano l'acqua, quindi i prati umidi e le fontanelle sono il loro habitat naturale. Meglio ancora se incappano in qualche preda come gli uccelli e i topolini di città», dice ancora Paolo Briguglio.

Tutto chiaro, adesso. I serpenti aumentano perché i topi non mancano. Trovarsi in mezzo strada tutte e due, rettili e roditori, come sta capitando, è l'esagerazione che non conferma la regola e infastidisce, per non dire altro, gli oristanesi.

ANTONIO MASALA
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