È rientrata nel suo paese natio, dopo sette anni di missione in Brasile, Suor Vittoriana, classe 1947. In giovane età, lasciò Villagrande rispondendo alla chiamata vocazionale della vita religiosa nella Congregazione delle figlie di San Giuseppe di Genoni, un piccolo paesino dell'Oristanese. Dopo una lunga esperienza come educatrice in varie scuole della Sardegna e a Roma, viene inviata come missionaria in America Latina. Nel 2001 approda a Buenos Aires, in Argentina, dove qui trascorre sette anni, prima a Villa Udaondo e successivamente a Cordoba. Nel 2014, dopo tre anni di rientro in Italia, risponde ancora alla chiamata missionaria per tornare in America Latina: questa volta in Brasile, nello stato del Maranhao, esattamente nella città di Matinha, a quattro ore da San Luis.

«È qui che ho lasciato il cuore, un cuore grande che sembrava volesse racchiudere tutto mondo» afferma Suor Vittoriana. La sua missione è stata un lavoro di accompagnamento umano e spirituale di un popolo molto variegato e povero di ogni benessere. L'insegnamento del catechismo a piccoli ragazzi e non solo, e poi il lavoro di sarta trasmesso a generazioni di ragazze.

«Da giovane avevo imparato a cucire e ricamare, così pensai di usare quella mia abilità per provare a migliorare la vita di tante giovani ragazze» continua Suor Vittoriana. «Una realtà di periferia tanto cara a Papa Francesco e attuale nel mondo giovanile, dove si assiste ad un miracolo della vita che rinasce in giovani distrutti dalla droga e dall'alcol. Ho tanti bei ricordi della missione in Brasile,un popolo semplice e allegro, dove la vita scorre lenta e monotona ma che conserva una carica che tocca fortemente il cuore» conclude nostalgica Suor Vittoriana.

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