È convinto che a ferirlo ad una gamba, inseguendolo e tentando di ucciderlo, sia stato l'imputato Fabio Fois, 57 anni di Girasole.

Così Daniele Conigiu, rispondendo alle domande del pubblico ministero davanti alla Corte d’Assise di Cagliari, presieduta dal giudice Giovanni Massida, e circa l’agguato avvenuto nel 2017 a Villagrande Strisaili, durante il quale fu ucciso l’allevatore 37enne Fabio Longoni.

Conigiu, che allora riportò una brutta ferita al polpaccio come conseguenza di un colpo di arma da fuoco, ricorda bene gli istanti terribili della sparatoria, costata la vita all'amico.

"L'ho capito dopo pochi secondi che era stato lui - ha detto Daniele Conigiu - e non l'ho detto subito perché non volevo parlare. Mi spiego meglio: se non fosse morto Fabio Longoni non avrei mai parlato".

Conigiu ha così indicato Fabio Fois, assistito dall'avvocato Marcello Caddori, ora ai domiciliari e presente in aula accanto al suo difensore. In volto non l'ha visto perché il killer era travisato con un passamontagna e indossava vestiti larghi, ma sostiene di averlo riconosciuto comunque dall'andatura. Insomma, se non un vero e proprio riconoscimento, l'uomo sfuggito all'assassino tre anni fa ritiene che a sparare sia stato Fois.

È proseguito così il processo sull'omicidio e sul tentato omicidio che vede come unico imputato il 57enne di Girasole accusato di aver ucciso Fabio Longoni e di aver ferito Daniele Conigiu il 22 novembre 2017 nelle campagne del paese.

L'imputato venne arrestato tre anni dopo i fatti e a seguito di una serie di indagini coordinate dal pm di Lanusei Biagio Mazzeo: per l'accusa, Fois si sarebbe voluto vendicare del furto di due asinelli di sua proprietà, compiuto da Longoni e Conigiu, considerato un vero affronto.

Il processo proseguirà il 22 novembre. 

(Unioneonline/v.l.)

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