I consigli del 118 arrivano anche sul web.

Sono quelli del profilo Facebook Elisoccorso Sardegna, che spesso si trova nel Supramonte a dover decifrare, in condizioni di intervento complicato, i segnali delle persone a terra, nascoste dalla fitta boscaglia.

A dare questi consigli sono i piloti degli elicotteri del 118, che, durante le ricerche di escursionisti feriti, si sono trovati più volte di fronte a persone che, ignare dell’operazione di soccorso, gesticolavano per salutare l’elicottero, facendo così perdere tempo prezioso.

«Quando siete nella boscaglia o nel Supramonte e vedete l’elicottero giallo volare lentamente a bassa quota, con il portellone aperto, luci accese e che si ferma quasi sopra di voi, questi sono i segnali che ci aspettiamo da chi è a terra», spiega Filippo de Vita sui social allegando un semplice cartello illustrativi sui segnali convenzionali. Si tratta di segnali semplici che, quando non è possibile comunicare a parole – per esempio tramite cellulare o radio –, permettono una comunicazione chiara tra chi si trova a terra e chi vola sull’elicottero». Come rispondere, dunque, all’elicottero in volo se sei tu a chiedere soccorso? La risposta affermativa consiste nel posizionarsi in piedi con le braccia alzate spalle rivolte verso il vento. Se invece non hai bisogno di aiuto, basta alzare un solo braccio mentre l’altro rimane abbassato, sempre con le spalle al vento.

«Spesso – spiega il pilota dell’elisoccorso – il turista può ingannarci: è capitato che un soccorritore venisse calato con il verricello solo per scoprire poi che non era il gruppo che necessitava di aiuto». Mai salutare l’elicottero, in altre parole: non bisogna mai “fare ciao” all’elicottero da terra.

Nella boscaglia, infatti, non ci sono vie o numeri civici, e le indicazioni vengono fornite tramite coordinate geografiche o zone specifiche. Ma proprio per questo a breve distanza, possono esserci diversi gruppi di turisti, il che rende ancora più difficile identificare chi ha realmente bisogno di soccorso. «Le complicazioni aumentano quando, in presenza di vegetazione fitta, «come accade in questo periodo – aggiunge il pilota – i cacciatori indossano giubbini arancioni», facilmente confondibili con quelli dei soccorritori. Una comunicazione chiara e precisa è quindi fondamentale, poiché aiuta a risparmiare minuti preziosi durante le operazioni di soccorso. Da qui la decisione di affidare il messaggio ai social.

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