«Abbiamo aperto una collaborazione con il Brotzu con la speranza che lì si trovino dei professionisti disponibili a effettuare prestazioni a Lanusei». Attilio Murru, 60 anni, direttore amministrativo di Ats, alimenta le speranze sulla continuità del servizio nel reparto di Pediatria del Nostra Signora della Mercede. Il manager rassicura il territorio, che teme di perdere le attività nel dipartimento. Un’ipotesi che di riflesso spalancherebbe le porte al ridimensionamento del punto nascite. Al momento in Pediatria lavorano tre specialisti, cinque in meno rispetto alla pianta organica. La situazione è precipitata nell’ultima settimana, con una specialista che ha virato verso il Policlinico universitario e una collega ha chiesto quindici giorni di aspettativa. Il personale ridotto all’osso si sfianca per garantire l’assistenza ai bimbi, in una fase generale in cui la sanità soffre la (cronica) mancanza di medici.

Il punto

Le prestazioni aggiuntive sono il paracadute per salvare il reparto di Pediatria a Lanusei. «Sono ottimista. Credo che al Brotzu ci siano dei professionisti che abbiano spazio per effettuare prestazioni a Lanusei». Attilio Murru offre segnali di ottimismo e plaude al «rapporto di grande collaborazione tra le aziende sanitarie». In effetti l’asse Brotzu-Nostra Signora della Mercede è solido anche per altri reparti, con l’ospedale cagliaritano che di tanto in tanto va incontro alle esigenze del presidio che garantisce l’assistenza non solo all’Ogliastra ma anche ai territori limitrofi.

La situazione

Oltre a Fabio Narducci, cui è stata conferita la responsabilità del reparto dopo che Ignazio Contu ha salutato per raggiunti limiti d’età, in Pediatria lavorano le specialiste Silvia Ibba, Valeria Corona e Mara Pischedda. Numeri risicati che rischiano di far saltare il banco. Solo i turni estenuanti dei professionisti in servizio, che lavorano in sinergia con i colleghi di Ostetricia dove nel 2020 sono nati 319 bimbi, 5 in più rispetto al 2019, ha evitato per ora la chiusura.

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