«Annalaura sicuramente era lì: accompagnata dal vento cavalcava la cresta di un’onda». Il fratellino Gianluca ha tagliato per primo il traguardo, al timone del suo optimist, nella gara di Cannigione. Bruno Pilia e Silvia Piu, i genitori della bimba scomparsa mentre si allenava con la sua barca nel mare di Arbatax, non hanno preso parte alla premiazione di Gianluca, che di anni ne ha 14 anni ed è campione italiano nella categoria Under 15 Open Skiff. «È stato bravissimo. Purtroppo - continuano papà Bruno e mamma Silvia - noi non c’eravamo». Troppo profondo il dolore. Quasi quanto il mare azzurro di cui Annalaura si nutriva. Mare che l’ha portata via. Gianluca ha dedicato a lei la vittoria. E tutte quelle che verranno.

Il ricordo

I genitori di Annalaura Pilia trovano la forza di parlare a quaranta giorni dal quel tremendo 8 agosto in cui la loro bimba è diventata un angelo. «Una stella nel firmamento di Dio», come ha detto don Piero Crobeddu, il parroco che ha celebrato il funerale nel giorno delle stelle cadenti. La coppia ricorda la piccola velista, mentre non sono ancora noti gli esiti dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Lanusei sul caso che ha segnato per sempre la loro esistenza.

Anna Laura Pilia, la bimba di 10 anni scomparsa tragicamente ad Arbatax
Anna Laura Pilia, la bimba di 10 anni scomparsa tragicamente ad Arbatax
Annalaura Pilia

«La nostra piccola - così la descrivono mamma e papà - era solare ed empatica, appassionata di lettura, scriveva poesie e fumetti, disegnava, faceva la chierichetta, era tennista e cavallerizza, surfista e velista, pattinava e nuotava, ballava il ballo sardo e amava gli animali. Ma, soprattutto, amava stare con la gente». Nel sangue di Annalaura scorreva la passione per lo sport, senza distinzione di disciplina. La vita attiva era il suo mondo, il mare la sua attrazione emotiva. «Col suo sorriso - proseguono i genitori della bimba - ti conquistava e con le parole comunicava forti emozioni».

Comunità vicine

Le comunità di Tortolì e Lanusei, centri d’origine rispettivamente di mamma Silvia e papà Bruno, si sono strette attorno alla famiglia Pilia-Piu in un momento di profondo dolore. L’8 agosto da queste parti non sarà più una data qualsiasi. Sarà scolpita nella memoria di chiunque abbia vissuto quei tremendi minuti in cui nell’azzurro mare di Arbatax si consumava una tragedia immane. «L’eco che scaturisce dalle parole e dalla grande commozione della gente non accenna a diminuire. Non solo da parte di chi l’ha conosciuta. Le iniziative spontanee che si stanno portando avanti in suo ricordo lo dimostrano», concludono i genitori.

Le iniziative

Nel giorno dell’inaugurazione dell’anno scolastico, sul banco che sarebbe stato di Annalaura i compagni hanno voluto posare fiori e pupazzi. È come se il banco fosse diventato un tappeto da gioco. Le maestre hanno accettato la lezione semplice dei loro alunni, costretti a confrontarsi con la realtà dei fatti diventata tale dopo l’incidente in piena estate. In ogni angolo dell’aula che accoglie i bambini della quinta A delle Elementari, nel caseggiato di via Monsignor Virgilio, si respira la sua presenza, dolce e delicata. Una delegazione di compagni, il secondo giorno di scuola, è andata in cimitero per posare fiori e lettere sulla tomba di Annalaura. La scuola, guidata dalla dirigente Santina Castrogiovanni, sta elaborando diversi progetti per ricordare l’alunna che amava sport e poesie.

In occasione del primo consiglio d’istituto verrà trattata anche la proposta di intitolazione della biblioteca delle scuole elementari centrali.

Roberto Secci

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