Nuovi ritardi sulla riapertura dell’aeroporto di Tortolì, inizialmente prevista per maggio solo per i piccoli aerei dell’aviazione civile fino a un massimo di 12 posti.

Previsioni che non sono state rispettate, ora è corsa contro il tempo per completare la documentazione richiesta dal team ispettivo dell’Enac.

Dopo il sopralluogo del 29 aprile scorso l’Enac aveva dato esito positivo sulle condizioni dello scalo ma chiedeva il completamento di alcuni interventi: la segnaletica sulla pista di volo e nel piazzale di sosta, l'adeguamento delle carte ostacoli, ovvero la rimozione di una gru e la potatura degli alberi nei dintorni. Infine chiedeva di ottemperare a tutte le autorizzazioni antincendio.

Manca poco, assicura Franco Ammendola, presidente del Consorzio industriale provinciale Ogliastra, socio unico dell'AliArbatax che è proprietaria della struttura aeroportuale.

“Abbiamo ottemperato a quasi tutte le prescrizioni, stiamo completando la segnaletica e a giorni sarà operativo il personale antincendio. Speriamo al massimo tra una settimana o dieci giorni di veder decollare il primo volo”, spiega.

Tante le chiamate che già arrivano alla società, tutti proprietari di piccoli aerei impazienti di poter atterrare in Ogliastra: “Siamo sommersi”, spiega Amendola. “Puntiamo su una clientela numerosa nel Mediterraneo in cui ci sono sono migliaia i proprietari dei piccoli aerei che nei mesi caldi di luglio e agosto non sanno dove atterrare in Sardegna essendo spesso al completo gli altri aeroporti dell'Isola. Per noi si tratta di una nuova clientela con un'ampia capacità di spesa rispetto al turismo camper, da cui l'Ogliastra è presa d'assalto da decenni”.

Lo scalo è chiuso da ben 11 anni. Questa prima riapertura ai piccoli aerei, nelle intenzioni dell’AliArbatax, è un primo passo verso la riapertura anche all’aviazione civile con charter turistici di 100 posti, per la cui autorizzazione il Consorzio ha già fatto domanda.

(Unioneonline/L)

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