Ristorante o albergo ecosostenibile, il faro di Capo Comino è sul mercato
Progetto dell’Agenzia del Demanio per dare in concessione l’edificio sulla costa di Siniscola. Il canone di partenza è di appena 217 euroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'Agenzia del Demanio mette sul mercato il faro di Capo Comino e gli alloggi di servizio. Il bene non è più utile allo Stato e l’ente nazionale, seguendo il progetto “Valore Paese Italia” – che coinvolge anche il ministero della Difesa e Spa collegate –, ha deciso di affidare in concessione la struttura sulla costa di Siniscola.
Il bando è stato pubblicato a metà dicembre e gli aspiranti gestori hanno tempo fino a maggio per presentare le loro proposte.
Cosa si potrà fare è scritto nei documenti: negli oltre 8mila metri quadri di area (327 coperti), “in una posizione esclusiva e incontaminata a picco sul mare, seppur servita dalla viabilità”, sarà possibile sviluppare «attività turistico-ricettive e altre complementari di tipo: culturale, socio-ricreativo, sport e benessere, eventi, ricerca, ristorazione ed enogastronomia, scoperta del territorio”.
Il canone minimo di partenza sul quale effettuare i rilanci è di 217 euro. L’offerta economica varrà però appena 10 punti. La commissione attribuirà maggiore peso alla proposta progettuale per il riuso, che “dovrà essere in linea con i principi generali del progetto e con il contesto di riferimento e rappresentare le nuove funzioni (accoglienza turistica associata ad attività sociali, ricreative, culturali, sportive, di scoperta del territorio e di promozione dei prodotti locali”.
Di rilievo anche i parametri legati all’ecosostenibilità della riqualificazione. Il bene sarà assegnato per un arco temporale che va dai 6 ai 50 anni.
Enrico Fresu