Una folla immensa ha invaso stamattina il centro cittadino, per assistere allo spettacolare rientro in città del simulacro di Sant'Antonio de su Monte, accompagnato dai Fedales 1976, che hanno curato tutti gli aspetti legati alla grande sagra sulla montagna, che ha richiamato migliaia di persone, per una festa che non ha perso lo smalto originale. Ad accoglierlo c’erano tantissimi fedeli, con la processione aperta dai fucilieri, i cavalieri e i gruppi folcloristici. Colorata la manifestazione delle Fedales 1976, che hanno inscenato una coreografia spettacolare, con canti e manifestazioni di fede verso il Santo di Padova.

Non è quindi venuta meno la devota partecipazione dei macomeresi. La processione, accompagnata dal parroco padre Andrea Rossi e i vice don Marco Saurra e don Leonardo Arca, oltre che dal saveriano padre Piero Pierobon, (arrivato a Macomer dalla Romagna per la circostanza), si è snodata, sin dall'alba, nelle stradette sulla montagna, proseguendo per 12 chilometri fino al centro abitato.

Davanti al simulacro tutte le altre autorità, col comandante della compagnia dei carabinieri, il dirigente del Commissariato della Polizia di Stato, il comandante della Polizia Locale e rappresentanti del Quinto Genio Guastatori e della Guardia di Finanza. Nella chiesa di San Pantaleo è stata infine celebrata una messa. I festeggiamenti proseguiranno in città, con la partecipazione della società Sant'Antonio di Padova, uno dei sodalizi religiosi più antichi di Macomer, che cura le manifestazioni civili. Domani sera (ore 22) il piatto forte dei festeggiamenti, con l'esibizione del celebre gruppo musicale I Nomadi, nella piazza Caduti sul Lavoro.

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