Orgosolo tra murales, memorie e natura. Dal primo al 4 ottobre il Comune di Orgosolo è stato inserito nei viaggi proposti dalla Fondazione Destinazioni di Pellegrinaggio Sardegna con Noi camminiamo in Sardegna, organizzato dall'assessorato regionale al Turismo, con il patrocinio del Ministero del Turismo e in collaborazione con Terre di mezzo e Fa' la cosa giusta. Un invito a rallentare, ascoltare e raccontare.

I caminadores (un gruppo composto da guide, video maker, influencer, giornalisti) hanno scoperto il fascino brado del Supramonte, delle aree archeologiche, l'accoglienza del paese e i suoi murales, della sua seta, e i luoghi della Beata Antonia Mesina. Il tutto prima di concludere il viaggio a Pula. Ampio spazio alla storia del paese e della sua Beata, alle tradizioni, alle chiese e ai trekking lungo i sentieri dei pastori, tra lecci secolari, animali selvatici e allo stato semi brado, e le domus de janas.

«Con questi cammini vogliamo valorizzare il Supramonte e il paese come luogo autentico di incontro tra natura, cultura e tradizioni - dice l'assessore comunale al Turismo, Gian Nicola Taras -. Ogni sentiero è un invito a scoprire il legame profondo tra il nostro territorio, la sua storia e la comunità che lo custodisce». L'itinerario è partito dai murales, con un tour all'interno del paese guidato dagli esperti di Camineras. Le scene e i colori di queste opere riassumono la storia e le memorie del paese, simbolo di identità e tenacia di una comunità che ha sempre considerato la propria idea di unione e cooperazione un qualcosa di indissolubile e, pertanto, viva ancora oggi.

Un aspetto più volte sottolineato e emerso durante il percorso. I caminadores, dopo una visita alla scoperta della pregiata seta e del suo baco, hanno percorso le tappe della Beata, in modo particolare come portatrice di un messaggio di forza e emancipazione delle donne in un periodo storico particolare come l'inizio del Novecento, in un'Isola come la Sardegna; ma anche di religiosità e attaccamento alla tradizione. Sui suoi passi e su quello dei pastori, hanno poi scoperto i paesaggi con partenza dalla parte alta del paese sino alla cima del monte tra animali allo stato semi brado, nuraghi e le domus de janas di Sirilò. 

Dalla fondazione Destinazioni di pellegrinaggio, presieduta dal sindaco di Galtellì, Franco Solinas, si dicono soddisfatti dell'iniziativa che ha dato particolare rilievo al Cammino dei beati. «Questo progetto rappresenta l’anima più profonda della Sardegna dove fede, natura e cultura si intrecciano per raccontare la storia delle nostre comunità - dice Solinas -. Camminare su questi sentieri significa riscoprire noi stessi e il legame unico con la nostra terra. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso questo cammino con noi e che, con passione e dedizione, continuano a valorizzare l’autenticità della nostra Isola». La tappa conclusiva si è tenuta a Pula per l'incontro delle delegazioni dei Cammini e delle Destinazioni coinvolte per la manifestazione Noi Camminiamo in Sardegna. 

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