Il sindacato manda un segnale forte di lotta e di voglia di ripartenza dal piazzale della fonderia di San Gavino con la giornata del Primo maggio dedicata ai lavoratori e una tavola rotonda sul tema “Industria: quale futuro per il territorio e per la Sardegna?”.

A confronto Fausto Durante, segretario generale della Cgil sarda, il direttore del consorzio industriale di Villacidro Simone Rivano, la consigliera regionale del Pd Rossella Pinna, il capogruppo della Lega in consiglio regionale Michele Ennas, il deputato di Fratelli d’Italia Gianni Lampis, la deputata dei 5 Stelle Alessandra Todde e il deputato del Pd Silvio Lai.

La chiusura delle due fabbriche della Portovesme Srl è drammatica per i due territori del Sulcis e del Medio Campidano, come evidenzia Franco Bardi, segretario della Cgil Sardegna Sud Occidentale: «La situazione è di grosso allarme sociale ed economico per 1500 lavoratori e per le loro famiglie in due dei territori più poveri in Italia. Chiediamo con forza che il Governo nazionale e la Regione trovino rapide soluzioni per spingere l’azienda al riavvio degli impianti di Portovesme e della fonderia di San Gavino».

Sulla stessa linea Gabriele Virdis, membro della segreteria della Cgil territoriale: «Ci chiediamo quale futuro ci sarà per i giovani nei due territori ora che anche queste due fabbriche hanno interrotto la produzione. Tante famiglie potrebbero essere costrette ad emigrare e molti ragazzi hanno una grande difficoltà nel proseguire gli studi vista la mancanza di risorse economiche. Abbiamo voluto celebrare la ricorrenza del primo maggio in questo luogo simbolo dello sviluppo industriale del Medio Campidano e non vogliamo arrenderci di fronte a questa continua emorragia di posti di lavoro. Rischiamo di diventare un territorio sempre più spopolato con un’età media sempre più elevata».

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