Stavolta il viaggio l'hanno fatto gli svizzeri. Ospiti dell'Associazione Sardegna Canton Marittimo, nata nel 2012 con lo scopo di portare la Sardegna via dall'Italia e unirla alla Confederazione Svizzera per farne il 27esimo cantone.

Un'utopia, evidentemente, servita però ad attivare un sodalizio di natura economica con gli elvetici. In particolare con il canton Vaud. Ieri a Cagliari c'era un deputato del Gran Consiglio, Daniel Trolliet, che con i fondatori di Canton Marittimo - Andrea Caruso ed Enrico Napoleone - e il presidente di Confcommercio sud Sardegna, Alberto Bertolotti, hanno illustrato alcuni obiettivi che il partenariato potrebbe contribuire a realizzare. E cioè, la realizzazione di progetti di ricerca scientifica e innovazione, agricoltura di qualità, ripopolamento dei paesi dell'Isola e lotta alla dispersione scolastica.

In cantiere persino l'idea di far nascere una scuola di formazione alberghiera sul modello della più qualificata e prestigiosa nel mondo, l'Ecole Hôtelière de Lausanne. «Promuoviamo le proposte di Canton Marittimo - ha spiegato il presidente Alberto Bertolotti - per il bene di questa città e del territorio, e perché la Svizzera è un fondamentale partner turistico». Un mese fa i rappresentanti di Confindustria, Confcommercio e Confapi erano stati a Losanna per un incontro con il Centre Patronal e il Chabre Vaudoise du Commerce et de l'Industrie (la prima equivale alla nostra associazione degli industriali, la seconda è la camera di commercio e dell'industria del Canton Vaud). «Un primo step di profilo economico - l'aveva definito Enrico Napoleone - un incontro tra i principali esponenti dell'imprenditoria sarda e i colleghi svizzeri, dove si mette da parte qualsiasi accenno al progetto politico di autodeterminazione della Sardegna e di adesione alla Confederazione». Ieri è stato fatto un altro passo avanti.

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