È pesantissimo il bilancio degli incendi degli ultimi due giorni in Sardegna. E dietro la gran parte degli eventi c’è la mano dell’uomo: la certezza arriva dal ritrovamento degli inneschi nel sud dell’Isola e a Gairo. Poi il maestrale ha fatto il resto, spingendo le fiamme che hanno aggredito centinaia di ettari di macchia mediterranea e minacciato la vita di un migliaio di persone, tanti i turisti, terrorizzati ed evacuati da Posada e Costa Rei. Proprio a Posada è rientrata in parte l’emergenza acqua potabile dopo che le fiamme hanno raggiunto il potabilizzatore di San Giovanni. L’immediato intervento dei tecnici di Abbanoa ha permesso una riparazione in tempi brevissimi.

Oggi è stata però un’altra giornata di fuoco. 6 le emergenze che hanno richiesto l’intervento dei mezzi aerei su un totale di 22 roghi.

In mattinata il Corpo forestale ha operato nelle zone di Posada (Loc. Abba Ia), Gairo (Loc. Su Ilai), Monastir (Loc. M. Zara), San Giovanni Suergiu (Loc. Pod. e Salice) e Girasole (Loc. Pirastu Ladu) con i mezzi aerei del servizio antincendio regionale e 3 Canadair di cui 2 provenienti da Ciampino e 1 da Olbia.

Gli altri roghi sono stati quelli di Dolianova, in zona “Riu Bonarba”, a Castiadas, dove grazie al tempestivo intervento delle squadre a terra e dei mezzi aerei, le fiamme hanno percorso una superficie di circa 4 ettari di macchia mediterranea, pascolo nudo ed eucalipteti. E ancora incendi a Santa Teresa Gallura, in località “La Torraccia”, a Santa Maria Coghinas, a Oristano in località “Podere 28”, e a Loiri Porto San Paolo, in zona “C. di L'Ea Frisca”.

Domani il forte vento delle scorse ore dovrebbe calare d'intensità e regalare una tregua alla Sardegna, nel Cagliaritano l’allerta è ora di livello arancione.

E gli investigatori della Forestale non si fermano: proseguono con gli accertamenti.

Il presidente della Regione assicura: «Troveremo i responsabili», mentre per Laura Cadeddu, geologa e presidente della sezione sarda della Società italiana di geologia ambientale, «gli incendi sono verosimilmente una manifestazione di appetiti e interessi criminali, come dimostra il fatto che sono tutti, o per la maggior parte, localizzati in settori di elevato valore ambientale e paesaggistico come le zone umide e stagnali».

Il GrIg, Gruppo di Intervento giuridico, lancia l’idea di creare un Daspo ambientale: «Gli incendiari vanno estirpati dal contesto socio-ambientale dove distruggono natura, abitazioni, attività lavorative, almeno per un congruo periodo di tempo. Gli attentati all'ambiente (e al patrimonio culturale) - precisano - potrebbero e dovrebbero essere un nuovo campo privilegiato per l'adozione di simili misure di prevenzione».

A livello nazionale, intanto, oggi il Cdm ha approvato nuove misure che riguardano anche la Sardegna e toccano il tema degli incendi. «Il Governo – sottolinea la ministra Daniela Santanchè – non ha esitato nemmeno un secondo nel supportare concretamente, fin da subito, il comparto del turismo che sta subendo dei danni causati dagli incendi di queste settimane ed è per questo che oggi abbiamo portato da 10 a 15 milioni la dotazione del Fondo che il Ministero mette a disposizione di turisti ed operatori che sono stati danneggiati dagli incendi della Sicilia prima e ora dalla Sardegna che porta le ferite di incendi, ahimè, procurati da piromani. Abbiamo agito, e stiamo agendo, con puntualità e spirito di appartenenza in un momento emergenziale della Nazione sia aumentando le pene e la legislazione contro chi delinque incendiando il nostro territorio che aiutando questi territori sostenendoli nel comparto del turismo. Come Ministero del turismo abbiamo l’obiettivo di garantire celermente l’effettività della tutela dei viaggiatori e degli operatori del settore turistico e ricettivo. Lavorando tutti insieme, cureremo le ferite della Sicilia e della Sardegna affinché continuino ad essere pronte ad accogliere turisti da tutto il mondo». 

(Unioneonline/s.s.)

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