Che la 131 sia ormai un dramma a cielo aperto, lo sanno soprattutto coloro che ne vivono ogni giorno i disagi. I fratelli Pittorra di Nuoro, autotrasportatori fra Sardegna, Italia ed Europa, si fanno portavoce del dramma della categoria. Da settembre 2020, combattono col divieto di trasportare oltre 44 tonnellate su buona parte delle diramazioni: «Una situazione assurda», spiega Alessandro Pittorra, «ormai è impossibile lavorare serenamente. Diversi tratti attendono lavori di conformità, siamo perciò costretti a percorrere strade secondarie».

Per ultimo, il caso di un trasporto eccezionale dal porto di Cagliari a Ittiri, per cui l’azienda nuorese ha percorso ben 437 km a fronte dei 180 previsti. Un vero e proprio “tour al massacro”, con la partenza alle 8 del mattino dal porto del capoluogo. E poi verso Tortolì, passando per Nuoro, Olbia, Sassari (Scala di Giocca), la vecchia 131 e l’arrivo ad Ittiri alle 5 del mattino.

Un mezzo dei fratelli Pittorra durante un trasporto (L'Unione Sarda)
Un mezzo dei fratelli Pittorra durante un trasporto (L'Unione Sarda)
Un mezzo dei fratelli Pittorra durante un trasporto (L'Unione Sarda)

Prosegue Pittorra: «Una scelta obbligata, in quanto non possiamo percorrere Macomer-Marrubiu, Abbasanta-Nuoro, Nuoro- Macomer. Tutti punti non a norma». E benché l’azienda abbia denunciato più volte il tutto, finora sono seguiti solo silenzi assordanti. Che non fanno di certo ben sperare. «Per operare su tutta la 131», conclude Pittorra, «Anas ci chiede una relazione tecnica a nostro carico. I costi sono impossibili da sostenere. Ci sentiamo abbandonati». 

Ne nascono situazioni spiacevoli, con disagi e nervosismo dilagante per i conducenti. Forti le preoccupazioni sul tratto di “Marreri” alle porte di Nuoro. Fra scarsa illuminazione e cantieri non adeguatamente segnalati, l’ennesimo pericolo per tutti. 

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