Ponti “tappo” a Olbia, indagine archiviata e opere dissequestrate
Scagionati il sindaco Nizzi e il dirigente comunale Antonello ZandaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il gip del Tribunale di Tempio, Claudio Cozzella, ha chiuso con un decreto di archiviazione la maxi indagine sui ponti “tappo” nel centro abitato di Olbia e sulla mancata realizzazione delle opere del pacchetto antialluvione noto come Piano Mancini.
Si parla del fascicolo che ha portato al sequestro (ordinato dallo stesso gip Claudio Cozzella) di 18 opere pericolose per la sicurezza, sotto il profilo del rischio idraulico, di Olbia.
Gli indagati sono il sindaco Settimo Nizzi e il dirigente comunale, Antonello Zanda, entrambi scagionati. L’inchiesta ipotizzava omissioni che avrebbero determinato la mancata eliminazione delle opere “incongrue e improprie” del reticolo idraulico di Olbia, le opere pericolose indicate dal Noe di Sassari alla Procura della Repubblica di Tempio sulla base dell’elenco contenuto nel Piano Mancini (il pacchetto di misure anti alluvione bocciato dalla Regione nel 2020).
Ma la Procura gallurese ha rilevato che solo una minima parte delle opere erano di proprietà del Comune di Olbia, sono state accolte le argomentazioni delle difese, gli avvocati Pietro Carzedda e Jacopo Merlini. Decisiva la memoria di oltre mille pagine e l’interrogatorio di Nizzi. I ponti devono essere dissequestrati.