«Premialità per l’utilizzo di farine a composizione esclusivamente vegetale a filiera corta» mentre, per quanto riguarda «l’utilizzo degli alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuto mediante polveri parzialmente sgrassate di Acheta domesticus, della larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor), della Locusta migratoria e della larva Alphitobius diaperinus (verme della farina minore)», tale impiego «incrementerebbe i costi di gestione del servizio mensa, sia a causa dei costi delle materie prime di cui trattasi, sia a causa del maggior numero di diete personalizzate che dovrebbero essere elaborate, prevedendo di riflesso un maggior impiego di personale per l’espletamento del servizio stesso».

È quanto prevede la recente delibera integrativa (a quella del gennaio scorso) dell’Amministrazione comunale di Palau, per l'assegnazione del servizio mensa per le scuole dell'infanzia, primaria, secondarie di 1° grado, per le attività estive per minori e per le persone indigenti. Ciò va ad aggiungersi alle premialità già disposte a gennaio, riguardo la presenza di prodotti provenienti da agricoltura sociale (carceri o persone con disabilità), oltre che da una strategia contro lo spreco alimentare che includa un monitoraggio costante delle eccedenze.

Dovrà trattarsi di prodotti «alimentari di prima qualità, aventi tutti i requisiti di genuinità e di freschezza, privilegiando materie prime fresche e di stagione, escludendo l’uso di spezie e di esaltatori di sapore ed escludendo i cibi precotti». Le linee guida inoltre prevedono che le mense, scolastica ed estiva, debbano essere luogo di scambio interculturale, con giornate alimentari mensili nelle quali sperimentare cucine e ricette, proprie delle minoranze etniche, presenti all’interno delle classi.

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