«Gazze marine nelle acque del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena». Lo afferma Mirko Ugo, dipendente dell’ente e fotografo naturalista nel tempo libero, che la ha avvistate, osservate e fotografate.

«Una specie che ricorda i pinguini per il piumaggio bianco e nero, dotata però di grande capacità di volo oltre a quella di immersione. Il suo nome è Alca torda, un uccello marino della famiglia degli alcidi che frequenta i mari del nord e le coste dell'atlantico settentrionale».

Una presenza, questa, piuttosto rara nei nostri mari, vista la grande distanza dal loro habitat naturale, ovvero le coste dell’Atlantico settentrionale. 

Abituate a sostare, come detto, in mare aperto e di grandi profondità (riesce ad immergersi, per pescare, fino a 120 metri), le gazze marine sono state invece osservate tra le isole del Parco Nazionale di La Maddalena «in alimentazione, a pochi palmi dalla costa e su fondali bassissimi, deliziando l'osservatore con veri e propri voli subacquei e evoluzioni in acque cristalline tra rocce affioranti e posidonieti all'inseguimento dei piccoli banchi di pesce. Le gazze – prosegue Mirko Ugo - sono apparse particolarmente confidenti, come se l'uomo non avesse mai rappresentato per loro un pericolo».  

In effetti, afferma sempre Ugo, «in Italia siamo abituati a sporadiche osservazioni invernali, limitate al Mar Ligure. E gli esperti si son posti fin da subito il quesito sulle possibili cause della straordinarietà del fenomeno dato che le gazze marine sono state avvistate in tutte le regioni delle coste tirreniche, da nord a sud, Sicilia e Sardegna comprese. Attribuendo all'avvenimento ipotesi legate ai più frequenti fenomeni atmosferici estremi, come le tempeste atlantiche durante il periodo di migrazione verso sud, ma anche a una probabile differente distribuzione trofica che le potrebbe aver spinte a seguire nuove rotte alla ricerca di pesce».

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